Antibufala: risolto il mistero dello squalo innamorato
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La settimana scorsa ho raccontato della presentazione PowerPoint che sta appestando le caselle di posta di mezza Internet per descrivere la struggente storia di uno squalo femmina che, salvato da morte certa da un pescatore australiano, tale Arnold Pointer, ora lo segue ovunque e si fa anche accarezzare.
Una meravigliosa dimostrazione della tenerezza che la natura ci sa regalare se solo la assecondiamo? Macché: la storia è una bufala, che fa leva sul sentimentalismo e sul mito della natura come paradiso dove tutti gli animali vivrebbero in armonia, se non fosse per l'interferenza dell'uomo.
Le foto che accompagnano la presentazione sono fasulle (prese da un altro contesto), ma restava un dubbio: la citazione, all'interno della presentazione, di una rivista di pesca francese realmente esistente, indicata come fonte autenticatrice della storia, con tanto di fotografia dell'articolo della rivista che narra la vicenda del pescatore Pointer e dello squalo femmina, Cindy.
Come è possibile che esista un articolo di rivista che documenta la storia, se la storia è una bufala? Semplice: la soluzione arriva direttamente da Julien Lajournade, della rivista in questione, Magazine des Voyages de Pêche. Lajournade, contattato dal Disinformatico, ha spiegato che la rivista ha pubblicato davvero l'articolo, due anni fa, ma come uno dei suoi tanti pesci d'aprile.
Insomma, non solo il dubbio residuo è stato chiarito, ma è anche emersa la fonte intenzionale della bufala. Caso definitivamente chiuso. Almeno spero.
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