Truffa nigeriana facilitata da Facebook
Il Sydney Morning Herald segnala l'arrivo su Facebook della truffa alla nigeriana: quella in cui qualcuno si spaccia per un vostro conoscente o un'autorità che dice di conoscervi e ha bisogno di voi. L'intento è di indurvi a fidarsi di lui e così spillarvi soldi in un modo o nell'altro.
Le funzioni di Facebook sembrano offrire ai truffatori un appiglio psicologico più efficace rispetto alla truffa nella sua forma tradizionale, che è l'e-mail. L'Herald racconta il caso di una signora, Karina Wells (nella foto), che ha ricevuto un messaggio Facebook da uno dei suoi amici che le diceva di essere bloccato a Lagos, in Nigeria, e di aver bisogno di 500 dollari in prestito per un biglietto di ritorno.
La signora Wells ha intuito che qualcuno stava impersonando l'amico dall'inglese maccheronico che usava l'impostore e la cosa è finita bene, senza danno alla potenziale vittima, ma altri potrebbero non essere così attenti e sospettosi.
Il vantaggio dell'uso di Facebook per i truffatori è duplice: la fiducia che si concede automaticamente agli amici e l'assenza di filtri antispam. I truffatori prendono possesso di un account Facebook infettando il computer dell'utente con virus appositi, che registrano le digitazioni (password comprese) e le mandano ai malviventi. A questo punto i malfattori sono liberi di assumere l'identità della vittima e mandare falsi messaggi a tutti i suoi amici di Facebook.
Un'altra tecnica usata dai truffatori su Facebook è l'invio di un messaggio, proveniente da un amico, che ha titoli del tipo "t'abbiamo beccato nudo con la telecamera nascosta". Nel corpo del messaggio è incluso un link: se la vittima, comprensibilmente agitata, clicca sul link, viene portata a una pagina al di fuori di Facebook dove sembra esserci il video. Ma il video non funziona e compare la richiesta di installare un apposito aggiornamento per vedere le immagini. In realtà l'aggiornamento è un virus, secondo la più classica delle trappole psicologiche; il virus può essere usato per rubare le password e fare una nuova truffa ai danni degli amici della vittima.
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