11/9: rivista scientifica pubblica articolo pro-complotto. E ne accetta uno di parole a caso
Qualche tempo fa i complottisti undicisettembrini hanno esultato perché hanno ottenuto la pubblicazione in una rivista scientifica, l'Open Chemical Physics Journal, di un loro articolo che "dimostrava" la presenza di sostanze esplosive nelle Torri Gemelle.
Secondo loro, in particolare secondo uno degli autori, Steven Jones, l'articolo era stato "sottoposto a un rigoroso riesame [peer review] con molte pagine di commenti duri che hanno richiesto al nostro gruppo MESI di esperimenti e studi supplementari." A suo dire, era stato "il peer review più difficile che ho mai subìto".
Adesso salta fuori che la medesima casa editrice, la Bentham Science Publishers, aveva accettato per la pubblicazione nella propria rivista Open Information Science Journal anche un articolo-burla intitolato Deconstructing Access Points (letteralmente, "Decostruzione di access point") composto automaticamente da un software, SCIgen, che imita lo stile degli articoli scientifici ma usa parole prese a caso. Un esempio:
In questa sezione vengono discussi gli studi esistenti sugli alberi rossi-neri, le valvole elettroniche e il materiale didattico [10]. Analogamente, il recente lavoro di Takahashi suggerisce una metodologia volta a fornire modalità robuste, ma non offre un'implementazione [9].
In originale:
In this section, we discuss existing research into red-black trees, vacuum tubes, and courseware [10]. On a similar note, recent work by Takahashi suggests a methodology for providing robust modalities, but does not offer an implementation [9].
L’articolo fasullo era stato creato da Philip Davis, statunitense laureato in biblioteconomia e scienza dell'informazione presso la Cornell University di Ithaca, nello stato di New York, e Kent Anderson, membro del comitato editoriale del New England Journal of Medicine, come riferisce Davis stesso.
La beffa è raccontata in dettaglio nel blog Undicisettembre insieme ad altri esempi di articoli-esca creati per verificare la reale qualità del controllo editoriale delle riviste scientifiche. Che non sono affatto tutte uguali, per cui non bisogna prendere per oro colato un articolo soltanto perché è stato pubblicato in una rivista che si dichiara "scientifica".
Chissà se ora i complottisti che avevano pubblicato con tanto entusiasmo la notizia della loro apparente emancipazione "scientifica" pubblicheranno anche questo sbugiardamento imbarazzante dell'editore che li ha ospitati.
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