L'iPhone nuovo è roba che scotta. Sul serio. E anche quello vecchio è crashabile con un SMS
Sembra che ci sia qualche problema con i nuovi iPhone, i 3GS, e anche con quelli vecchi dotati del software nuovo (3.0). Varie fonti segnalano infatti surriscaldamenti così marcati da non poter tenere in mano il telefonino e da alterare il colore della plastica del suo guscio (foto) e anche del display, dando alla plastica una tinta rosata e al display una colorazione giallognola.
I principali colpevoli sarebbero la trasmissione dati e il modulo GPS integrato, ma alla base potrebbe esserci una partita di batterie imperfette. Nessun problema: basta aprire lo sportellino e cambiare batteria, no? Un lavoretto da tre secondi. Soltanto che l'iPhone non ha lo sportellino: la batteria è sigillata, e per cambiarla bisogna lasciare il cellulare in assistenza. Bella furbata.
Le lamentele sono pubblicate per esempio nel forum Apple Discussions e nei forum degli utenti britannici dell'operatore O2.
Punto Informatico segnala che sul sito di supporto di Apple è apparsa una pagina che ricorda di usare l'iPhone solo se la temperatura dell'ambiente è fra 0° e 35°C e di custodirlo a temperature fra -20° e 45°C. Lasciarlo in un'auto parcheggiata al sole o usarlo intensamente mentre gli batte sopra direttamente il sole rischia di fargli superare questi limiti di temperatura. In caso di surriscaldamento compare l'avviso mostrato qui sopra. Tenerlo in tasca, vicino al proprio corpo caldo, o in una borsa priva di ricambio d'aria non aiuta certo ad evitare il problema.
Come se non bastasse, arriva la segnalazione di un problema di sicurezza basilare valido per tutti gli iPhone: il ricercatore di sicurezza Charlie Miller, della Independent Security Evaluators, ha dimostrato alla conferenza SyScan di Singapore che c'è un baco nel modo in cui l'iPhone interpreta gli SMS che permette di mandare in crash una parte del telefono che gestisce la connessione alla rete cellulare, rendendolo temporanemente inutilizzabile: basta conoscere il numero di telefonino della vittima designata. Brrr.
Fonti: The Inquirer, Wired, The Register, The Register, The Telegraph, Slashdot, Punto Informatico, F-Secure
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