È meglio accendere una candela che maledire l'oscurità.
Anonimo
Per domani è stato indetto uno "sciopero dei blog" per protestare contro l'ennesima legge ridicola che secondo alcuni pareri autorevoli rischia di imbavagliare Internet in Italia. Iniziativa lodevole e interessante, ma non parteciperò. Per una ragione molto semplice: perché il silenzio e l'adunata in piazza sono la negazione della cultura della Rete.
La Rete non è mai riuscita a contrastare efficacemente gli attacchi alla libertà andando in piazza e strillando. Perché i politici di ogni schieramento che non capiscono nulla di Internet non fanno fatica a ignorare il baccano in piazza che dura un giorno. Si fa una bella giornata di fraterna lotta al sistema, si fa baldoria insieme, ci si trova con gli amici e ci si sente eroi per un giorno... e il giorno dopo ci si rende conto che non s'è concluso nulla, perché si è rimasti alla mercé degli stessi politici inetti di prima.
No, non è con gli scioperi che si sensibilizzeranno i politici che hanno in mano il pallino delle leggi. Non si può sensibilizzare chi è ottusamente insensibile e manco sa cosa sia ciò su cui vorreste sensibilizzarlo. Tanto varrebbe cercare di sensibilizzare un coccodrillo ai problemi dell'etica kantiana. Provateci pure: vi farà fuori comunque in un solo boccone. E il giorno dopo vi avrà dimenticato.
Non se la ricorda più nessuno la metafora della Rete come organismo vivente che reagisce alle minacce aggirandole ed evolvendosi, invece di tentare un fatuo attacco frontale? Siamo noi le cellule di quell'organismo. Gli internauti francesi si trovano il macigno della legge Hadopi, e cosa fanno, i sit-in? Lanciano baguette contro Sarkozy? No, inventano* il router Hadopi, che cracca le password degli access point che trova in giro e rende tutti "colpevoli", paralizzando per sovraccarico il sistema giudiziario. Astuto.
* Aggiornamento: è emerso che il "router Hadopi" è una mezza bufala, creata come provocazione. "Non esiste; o meglio, non esiste ancora", dice Routerhadopi.fr. Mi sono fidato di Le Monde e ho sbagliato. Ma l'idea di fondo è plausibile, secondo Punto Informatico, e il principio che volevo illustrare con quest'esempio rimane valido. Grazie ai lettori che mi hanno segnalato l'errore nei commenti.
Impariamo le tecniche di anonimizzazione e di occultamento. Impariamo la crittografia, lo scambio di file non tracciabile, la steganografia, il ripping dei nostri DVD e dei Blu-Ray, l'hacking dei dispositivi che ci circondano, il blogging anonimo, l'hosting sicuro. Impariamo a difenderci dai soprusi e a far valere il nostro diritto di esprimerci civilmente, usando le tecniche che il nostro ottuso antagonista non ha speranza di capire. Portiamo la contesa su un terreno che ci è familiare, invece di camminare allegramente sul campo minato dell'avversario.
Il contrasto alla stupidità non si fa adottando le regole degli stupidi. Si fa diventando più intelligenti, più svelti, più preparati. Si fa sfruttando le debolezze dell'avversario. Ma bisogna volerlo fare. Sempre che non pensiate che quando un topolino e un gatto si siedono a discutere in casa del gatto, il topolino possa averla vinta per pura forza dialettica.
Nessun commento:
Posta un commento
Se vuoi commentare tramite Disqus (consigliato), vai alla versione per schermi grandi. I commenti immessi qui potrebbero non comparire su Disqus.