Venerdì 14 agosto sarò a Tesero, alla Sala Bavarese del Teatro, alle 21, per raccontare le missioni lunari e smontarne le complesse teorie di complotto e i semplici dubbi dei molti che ormai per limiti d'età conoscono questo periodo della nostra storia solo come ricordo sbiadito o non lo conoscono affatto.
Per esempio, quanti sanno che ci fu un tentativo lunare russo e che il veicolo dall'aria trabiccolosa mostrato qui accanto è il Lunniy Korabl, il modulo lunare con il quale l'Unione Sovietica cercò disperatamente di battere gli Stati Uniti nella corsa alla Luna?
L'appuntamento è organizzato dal Gruppo Astrofili Fiemme. Sarà una bella occasione per incontrarvi, per condividere qualche immagine in HD delle passeggiate lunari che vedrete in Moonscape, per fare due allegre chiacchiere passeggiando nella storia della tecnologia e del coraggio di esplorare, e per saggiare quanto realmente facciano presa sul pubblico le teorie alternative al di fuori degli antri astiosi di Internet.
I lunacomplottisti sono naturalmente invitati a partecipare, se non hanno troppa fifa di discutere con un interlocutore non abbindolabile.
20090816 – Resoconto, foto e video
Eccovi qualche foto, scattata da mia figlia Lisa in condizioni di luce difficili per la mia fotocamera pocket, e un sunto della conferenza: il video integrale è in fondo a questo articolo.
La splendida Sala Bavarese ha permesso di ospitare un centinaio di persone e di allestire bene modelli, foto e schemi tecnici in modo che tutti potessero vederli comodamente e di collocare fra il pubblico un modello in scala del sistema Terra-Luna: un globo lunare di dieci centimetri vicino a me e la Terra (un mappamondo da 40 centimetri) in fondo alla sala, a undici metri di distanza.
Credo che questo modello abbia offerto chiaramente la percezione delle distanze in gioco e della differenza enorme fra i voli orbitali di oggi e quei viaggi veri e propri di quarant'anni fa, anche perché a quella scala i voli odierni dello Shuttle e delle Soyuz verso la Stazione Spaziale Internazionale arrivano a undici millimetri dalla superficie del mappamondo.
Nella foto qui sotto vedete la palla azzurra del mappamondo, spostata temporaneamente da una persona del pubblico.
Le giovani generazioni vengono avvicinate all'epopea spaziale.
I missili Saturn V erano delle macchine colossali, degne dei Transformers: basta far vedere com'erano fatti, tramite spaccati e schemi come quelli che ho portato, per affascinare qualunque bambino e più di qualche adulto.
Qui sotto mostro le dimensioni, in scala, di un astronauta rispetto al Saturn V. Questi dati sono talmente fuori misura che non c'è da stupirsi se vi sono degli increduli. E' soltanto lo studio attento dei dettagli tecnici che permette di superare l'incredulità iniziale e di capire che sì, effettivamente quel colosso poteva funzionare.
Sul tavolo davanti a me ho presentato alcuni manuali tecnici e testi di riferimento, i DVD della Spacecraft Films con le riprese originali integrali delle missioni, un campione di sabbia lunare simulata (regolite sintetica) usata per le prove tecniche dei veicoli che torneranno a camminare sulla Luna e un regolo calcolatore che doveva essere imbarcato per la missione Apollo 18, poi annullata dai tagli del budget.
Ringrazio tutti gli amici che mi hanno prestato questi oggetti, che hanno suscitato molto interesse fra il pubblico dopo la conferenza, e gli amici che mi hanno portato dei magnifici regali astronautici che non mancherò di sfoggiare prossimamente.
Purtroppo il modello in scala 1:96 del Saturn V ha avuto un incidente durante la conferenza, ma il danno è rimediabile. Non perdetevi la scena nel video (è nella seconda parte).
Il sondaggio fra il pubblico ha evidenziato che il lunacomplottismo nelle sue varie forme (da quella hardcore del "non ci siamo mai andati" a quella soft del "ci siamo andati, ma non con la prima missione e abbiamo falsificato qualche foto") e i dubbi sulla totale autenticità delle missioni lunari sono abbastanza diffusi: spannometricamente, sul centinaio di persone presenti un paio si sono dichiarate hardcore e una decina si sono dette dubbiose.
A fine conferenza, però, lo stesso sondaggio ha dato risultati piuttosto differenti: segno che è sufficiente esporre ai dubbiosi l'enorme massa di dati, documenti, immagini, riscontri incrociati per dissipare le incertezze.
Altro discorso è invece quello degli irriducibili: non poteva mancare almeno un lunacomplottista doc, una persona in sala che ha presentato teorie decisamente originali, come quella che la missione Apollo 13 aveva una bomba atomica a bordo e che l'incidente fu provocato per non farla esplodere. Come sempre, quando a queste persone si chiede di presentare documenti o dati precisi, non sanno che pesci pigliare e si buttano su vaghi "l'ho sentito dire... ma dai, è risaputo..." e così via.
Altri, nella sessione di domande, hanno citato affermazioni attribuite a Piero o Alberto Angela, secondo le quali ci sarebbe stato un programma lunare parallelo dei militari statunitensi e che questi stessi militari avessero intimato alla NASA di sbarcare sulla Luna alla data stabilita, altrimenti ci sarebbero andati loro. La tesi è interessante (e parzialmente compatibile con il programma MOL dell'USAF), ma anche qui quando ho chiesto dettagli o fonti, l'interlocutore non le ha sapute fornire, per cui ci siamo ripromessi di risentirci via Internet per chiarire la questione.
Siamo anche andati a parlare del progetto Orion (vettori alimentati a bombe atomiche) e di altre chicche e follie astronautiche di quegli anni coraggiosi, nonché del programma lunare sovietico, e ho presentato la best evidence: le prove migliori che sulla Luna ci siamo andati.
Infine ho lanciato un'amichevole sfida: che i lunacomplottisti ci dimostrino, in dettaglio, quali tecniche sarebbero state usate per falsificare le decine di ore di video e di filmati, usando soltanto gli effetti speciali non digitali disponibili negli anni Sessanta. Perché alla fine è inutile discutere di fasce di Van Allen o dell'aspetto di cartapesta del modulo lunare: se i filmati sono autentici, è autentico tutto il resto. Fine della storia.
In generale spero di aver tolto un po' di polvere dai ricordi sbiaditi da quarant'anni di scarsa esposizione da parte dei media tradizionali e di aver stimolato l'interesse verso questo capitolo del coraggio e dell'ingegno dell'umanità intera che alcuni, forse incapaci di accettare la grandezza altrui, vogliono a tutti i costi sminuire.
Dopo la conferenza, intorno a una buona birra, abbiamo gettato le basi per i prossimi progetti d'indagine, di documentazione e di divertimento. Perché siamo scettici, sì: ma scettici allegri.
I video
Qui sotto potete seguire l'intera conferenza e il dibattito con il pubblico.
Se vi interessano i video separati:
- Prima parte: introduzione alla serata
- Seconda parte: ministoria delle missioni Apollo
- Terza parte: ministoria delle missioni e basi del complottismo lunare
- Quarta parte: ruolo dei media e guru del complottismo
- Quinta parte: media e risorse tecniche
- Sesta parte: risposte ad alcune teorie di complotto
- Settima e ottava parte: sbufalamento di alcune delle presunte prove lunacomplottiste
- Nona parte: le conferme degli sbarchi
- Decima parte: fine conferenza e inizio dibattito
- Undicesima, dodicesima, tredicesima, quattordicesima e quindicesima parte: dibattito con il pubblico e chiusura
Il PDF tratto dalla mia presentazione (fatta con Keynote per Mac, quindi non chiedetemi il Powerpoint perché si perderebbero tutti gli effetti e le animazioni) è a vostra disposizione qui.
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