Con soli cinquantasette anni di ritardo, il governo del Regno Unito ha chiesto ufficialmente scusa per il trattamento che inflisse nel 1952 a uno dei suoi più brillanti matematici: Alan Turing, l'uomo che aveva decifrato i codici segreti nazisti, cambiando le sorti della Seconda Guerra Mondiale, e aveva nel contempo gettato le basi dell'informatica moderna.
E' sua quella che poi prese il nome di macchina di Turing: un concetto astratto che dimostrò nel 1936 che una macchina semplice era in grado di effettuare qualunque calcolo matematico, anche il più complesso, purché rappresentabile come procedura (algoritmo) e che quindi si poteva immaginare un "calcolatore" artificiale programmabile. In sostanza, non importa quale computer, telefonino o altro apparecchio elettronico stiate usando: sotto sotto, se contiene un sistema operativo o un programma, state usando una macchina di Turing.
E' suo il test di Turing: un metodo per determinare se una macchina è intelligente o no, ossia se "pensa". Alan Turing si poneva già domande di questo calibro nel 1950, quando il suo articolo intitolato Computing Machinery and Intelligence smontò tutti i preconcetti dell'epoca e dimostrò che era concepibile che un giorno si potesse arrivare a un'intelligenza artificiale indistinguibile da quella umana, liquidando il mito dell'unicità e della superiorità dell'intelletto umano. Considerato lo stato della tecnologia informatica dell'epoca, è come se un biologo avesse scoperto il funzionamento dei neuroni di una mosca e avesse intuito e dimostrato che tanti neuroni messi insieme potevano produrre la Nona di Beethoven.
Il test di Turing è un esperimento nel quale un essere umano deve decidere se le risposte che gli arrivano tramite telescrivente sono prodotte da un altro essere umano o da una macchina: se non azzecca, la macchina è da considerare a tutti gli effetti intelligente. Finora nessuna macchina ha superato il test, ma gli esperimenti proseguono tramite iniziative come il Premio Loebner.
Ed è sua gran parte del lavoro top secret di crittanalisi che permise ai britannici di decifrare i codici cifrati militari tedeschi, quelli basati su macchine come Enigma. Insieme al matematico Gordo Weichman, Turing progettò un dispositivo elettromeccanico, chiamato in inglese bombe, che automatizzava i tentativi di decifrazione e fu fondamentale nel consentire la lettura in tempo quasi reale dei messaggi segreti del nemico. Questa conoscenza delle comunicazioni naziste permise di alterare drasticamente il corso della Seconda Guerra Mondiale, salvando un numero incalcolabile di vite. La natura del suo lavoro militare fu così segreta che l'alta onorificenza che gli fu conferita nel 1945, l'Order of the British Empire, aveva la laconica motivazione "per servizi resi al Foreign Office".
Ma allora perché il governo britannico ha pubblicato ieri le proprie scuse formali ad Alan Turing sul sito ufficiale del primo ministro, Number10.gov.uk? Perché nel 1952, mentre stava lavorando allo sviluppo dei primi computer moderni, fu processato per il reato di omosessualità, o gross indecency (oscena indecenza) nell'eufemistico gergo legalese dell'epoca, esattamente come era successo a Oscar Wilde più di cinquant'anni prima. Qualunque atto omosessuale era illegale nel Regno Unito di allora, e a Turing fu data la scelta fra il carcere e la "cura" tramite castrazione chimica. Scelse la seconda opzione e fu sottoposto a iniezioni di estrogeni talmente forti da fargli crescere il seno.
La condanna portò alla revoca di tutti i suoi privilegi di sicurezza, rendendogli impossibile lavorare significativamente nel campo in cui eccelleva. Nel 1954 fu trovato morto, avvelenato dal cianuro probabilmente contenuto in una mela morsicata trovata accanto al suo letto, come la protagonista di Biancaneve, che era la sua fiaba preferita. La morte fu archiviata come suicidio. Alan Turing aveva solo 41 anni.
Le scuse del governo britannico non sono arrivate spontaneamente: sono il risultato di una petizione, avviata dal programmatore britannico John Graham-Cumming, che in pochi mesi ha raccolto migliaia di adesioni prestigiose. Da qui la scelta del primo ministro Gordon Brown di porgere le scuse ufficiali per il trattamento "raccapricciante" (come lo definisce Brown) al quale fu sottoposto.
"Per quelli fra noi che sono nati dopo il 1945, in un'Europa unita, democratica e in pace, è difficile immaginare che il nostro continente fu un tempo teatro del momento più buio dell'umanità. E' difficile credere che in tempi ancora alla portata della memoria di chi è ancora vivo oggi, la gente potesse essere così consumata dall'odio – dall'antisemitismo, dall'omofobia, dalla xenofobia e da altri pregiudizi assassini – da far sì che le camere a gas e i crematori diventassero parte del paesaggio europeo tanto quanto le gallerie d'arte e le università e le sale da concerto che avevano contraddistinto la civiltà europea per secoli," scrive il primo ministro.
E' davvero difficile da immaginare. Forse Alan Turing avrebbe dovuto porsi un altro quesito nella propria ricerca: anziché chiedersi se esista l'intelligenza artificiale, domandarsi se ve ne sia a sufficienza di quella naturale.
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