Niente pesci d'aprile qui, grazie. Tranne uno
Lo so, questa è la giornata in cui non ci si può fidare di quello che si legge in giro. Garantisco che qui oggi non verranno pubblicate notizie-burla. Però una burla da usare in ufficio o a scuola la segnalo: quella della fotocopiatrice a comando vocale.
È un classico, ma c'è sempre qualcuno che abbocca: si stampa (e si plastifica – perché le cose plastificate sono autorevoli) un avviso di questo tipo e lo si colloca vicino alla fotocopiatrice o al distributore automatico. O a un Bancomat. E poi si aspetta.
La Direzione informa gli utenti che, per ridurre gli sprechi e garantire la tracciabilità a norme antiterrorismo Europee ISO 26300, sono state attivate le funzioni di comando vocale di questo apparato.
Gli utenti sono tenuti pertanto a pronunciare il proprio nome e cognome in prossimità dell'apposito microfono di cui è dotato l'apparato e poi pronunciare CHIARAMENTE il comando desiderato.
Si avvisa inoltre che il sistema, essendo di recente introduzione, può richiedere più di un tentativo per familiarizzarsi con la voce dell'utente.
La Direzione ringrazia per la collaborazione
Ci sono due varianti: quella soft, dove viene chiesto di pronunciare il proprio nome e cognome intanto che si pigiano i tasti come al solito, e quella hard, dove la fotocopiatrice o macchina del caffè va comandata esclusivamente a voce. A voi la scelta. Alcuni esempi di istruzioni per fotocopiatrici di varie marche sono disponibili qui (in inglese, ma facilmente adattabili).
Non rispondo di eventuali licenziamenti, pestaggi, insulti, divorzi, separazioni, decapitazioni o altre conseguenze.
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