Facebook, chat private diventano pubbliche
Una falla in Facebook permetteva agli utenti di leggere le chattate private dei loro contatti (quelli che Facebook molto impropriamente chiama "amici") e di vedere le richieste di "amicizia" in sospeso di quei contatti e (secondo PcMag.com) di qualunque utente Facebook. La funzione di chat è stata temporaneamente rimossa e poi riattivata dopo aver corretto la falla, segnalata inizialmente dal sito Techcrunch.com.
Come funzionava? Nelle opzioni di privacy di Facebook c'è un'opzione che permette a un utente di avere un'anteprima del proprio profilo così come lo vedono i suoi "amici" (Account - Impostazioni sulla privacy - Informazioni del profilo - Anteprima del mio profilo). Immettendo il nome di un contatto nella casella Guarda l'anteprima di come il tuo profilo viene visualizzato da una persona specifica, si accedeva alle chat private e alle richieste di "amicizia" di quel contatto. Techcrunch.com ha pubblicato un video della falla in azione.
PcMag.com segnala che l'URL della pagina di anteprima di Facebook ha la forma http://www.facebook.com/username?viewas=userid, dove userid è il numero identificativo di un utente Facebook. Quindi la falla da poco turata poteva essere sfruttata per sbirciare le chat private di qualunque utente del social network a patto di conoscere il suo identificativo, cosa peraltro semplice.
Per sapere questo identificativo basta infatti cercare la pagina pubblica dell'utente desiderato e sostituire la parola graph a www nell'URL della pagina pubblica. Per esempio, per conoscere l'ID numerico della pagina Facebook pubblica di Barack Obama (http://www.facebook.com/barackobama) si digita http://graph.facebook.com/barackobama e si ottengono i seguenti dati, il primo dei quali è appunto l'identificativo numerico:
{ "id": "6815841748", "name": "Barack Obama", "picture": "http://profile.ak.fbcdn.net/hprofile-ak-sf2p/hs629.snc3/27555_6815841748_1583_s.jpg", "link": "http://www.facebook.com/barackobama", "category": "Politicians", "username": "barackobama", "birthday": "08/04/1961", "fan_count": 8235038}
Ancora una volta, insomma, chi si è fidato delle promesse dei social network di tutelare la sua privacy si è trovato con le mutande al vento. Pensateci, prima di mettere in Rete qualunque cosa che non volete rendere pubblica.
Fonti aggiuntive: BBC, Macworld.
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