Panico! Il sistema solare corre verso una fornace galattica!
Questo articolo vi arriva grazie alle gentili donazioni di "ines" e "sylvy75" ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
L'unica cosa galattica di questa storia è la sua stupidità. Secondo l'ANSA, ripresa da Virgilio Notizie, Yahoo Notizie e l'Unità, fra un paio di secoli o anche prima il nostro Sistema Solare entrerà – cito testualmente – in "una zona della Via Lattea che è una 'fornace'" ed è "un'area ad alto rischio per la pioggia di radiazioni cosmiche". Saremmo, insomma, "sull'orlo di una gigantesca regione... composta di gas rarefatto, turbolento e incandescente, dove le temperature raggiungono milioni di gradi". Pare di capire che se non ce la faranno i Maya nel 2012, saremo fritti lo stesso, noi o i nostri pronipoti.
Non c'è nulla di vero in questa collezione di fesserie, pubblicate irresponsabilmente senza pensare alle paure che nascono in chi legge notizie del genere diffuse da fonti che si presumono essere autorevoli e che si autenticano citando in modo piuttosto ingannevole anche il direttore dell'osservatorio di Arcetri, Francesco Palla.
Tutto nasce da una lettera (una sorta di mini-articolo) pubblicata nella rivista Astrophysical Journal Letters (impact factor 6,405, secondo INASP; gli amici esperti mi dicono che è un buon livello di attendibilità nel settore). Gli autori, che sono astrofisici statunitensi e polacchi, dicono che forse (un forse scomparso disinvoltamente dalle notizie pubblicate dalle testate generaliste) il nostro Sistema Solare si sta dirigendo verso la nube di gas espulsi da un'antica stella esplosa, una supernova. Così risulterebbe, perlomeno, da una possibile interpretazione dei dati che arrivano dalle sonde spaziali automatiche. Ne parla in dettaglio Science Daily del 24 maggio scorso; un preprint (versione preliminare) della lettera è disponibile su Arxiv.org.
È vero che una nube del genere può avere temperature di milioni di gradi, ma questo non vuol dire che finiremo inceneriti fra un secolo e cotti a puntino molto prima. Lo spiega bene Amedeo Balbi su Ilpost.it: in questo contesto tecnico, la temperatura indica semplicemente la velocità media delle particelle della nube. Per cuocerci, invece, servirebbe il calore. Nel linguaggio di tutti i giorni tendiamo a usare temperatura e calore come sinonimi, ma non è corretto.
La temperatura alta della nube significa che le sue particelle si muovono molto velocemente. Ma se le particelle sono poche, non riescono a scaldare nulla. Infatti la nube interstellare è incredibilmente tenue (un atomo per centimetro cubo, contro 10 miliardi di miliardi in un centimetro cubo dell'aria che respiriamo), "l’effetto di tutto questo, sulla Terra, è praticamente inesistente" spiega Balbi. "Siamo protetti dal ben più denso flusso di particelle emesso dal Sole (il vento solare), che crea uno schermo (l’eliosfera) che si estende molto oltre l’orbita dei pianeti. In effetti, l’articolo originale dice, correttamente, che la Terra si trova già immersa in una bolla di gas interstellare a 6000 gradi: e non mi sembra che nessuno abbia mai sofferto per questo."
Per quanto riguarda la paventata "pioggia di radiazioni cosmiche", nessun problema: Marco Cagnotti su Stukhtra spiega che il campo magnetico della Terra è perfettamente in grado di "proteggere il nostro pianeta da ben altro". L'unico disagio potrebbe porsi per i futuri astronauti interplanetari, che uscendo dal campo magnetico terrestre dovranno munirsi di protezioni maggiori.
Ancora una volta, insomma, i media generalisti si dimostrano molto ghiotti di catastrofismo irresponsabile diffuso da incompetenti.
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