Copyright, è ora di rendersi conto che i buoi sono scappati. E hanno vinto
J.K. Rowling, l'autrice della fantastilionaria saga di Harry Potter, ha avuto l'illuminazione: rifiutarsi di produrre una versione digitale legale dei suoi libri non ha impedito che i lettori se ne creassero una propria. Che scoperta.
Ieri sera sulla BBC è andata in onda una nuova, magnifica puntata di Doctor Who (Vincent and the Doctor). Neanche due ore più tardi, era già su Rapidshare, in qualità perfetta, da dove l'ho scaricata ad altissima velocità: ci ho messo meno della durata della puntata stessa. E me la sono vista insieme alla mia famiglia.
Sono impazzito e mi sto autodenunciando pubblicamente per pirateria? No. Qui al Maniero Digitale ricevo legalmente la BBC. Pago un canone a una società di telecomunicazioni (Cablecom) per poterlo fare, e il canone include anche i diritti d'autore: sto quindi scaricando un'opera che ho comunque il diritto di vedere. E la legge svizzera (articolo 19 della Legge federale sul diritto d'autore e sui diritti di protezione affini) permette il download puro delle opere vincolate da copyright (ma non la loro condivisione indiscriminata). Quindi scaricare Doctor Who da Rapidshare è legale, perché è un semplice scaricamento senza condivisione. A differenza di eMule e affini, dove chi scarica condivide.
Perché lo faccio? Perché per ragioni inconoscibili, da mesi il segnale della BBC via cavo fa schifo ed è spesso inguardabile. Quando è guardabile, è spesso compresso a livelli indecenti che riportano la televisione ai tempi delle gemelle Kessler. E comunque anche quando il segnale è pulito, registro la puntata e la digitalizzo per conservarla in un formato standard e senza DRM, così potrò riguardarmela quando voglio e sul dispositivo che voglio, e le mie figlie potranno fare altrettanto (e le loro figlie pure). Scaricandola da Rapidshare è già perfetta, pulita e in formato digitale, pronta per la visione e l'archiviazione.
In altre parole, il download "pirata" è più efficiente del servizio ufficiale. Non è questione di costi, perché tanto i diritti li pago lo stesso. Non sono uno scroccone. Sono un cliente disposto a pagare una cifra ragionevole per avere un prodotto che apprezza e che vuole sostenere economicamente. E come me ce ne sono molti.
Titolari dei diritti, rassegnatevi. Avete perso e noi abbiamo vinto. Se non offrite il download immediato, efficiente e senza inutili e costosi lucchetti digitali dei vostri prodotti, non farete altro che perdere un'occasione di fare soldi. Perché se vendete un download legale, liberamente fruibile senza acrobazie e senza vincoli a uno specifico dispositivo di lettura, ci saranno tante persone che lo compreranno perché hanno capito che produrre un fumetto, un libro, un film o un telefilm costa tempo e denaro e che gli autori non vivono d'aria. Persone che capiscono che se vogliono nuove puntate del programma che amano, devono mettere una piccola mano al portafogli. Certo, ci saranno anche gli scrocconi: ma ci sono già adesso. Fatevene una ragione.
Se non vendete un'edizione digitale scaricabile, non illudetevi che questo metta freno alla pirateria e che possiate abolire la distribuzione alternativa a colpi di leggine: non fa altro che inimicarvi i potenziali clienti e non è altro che un'occasione di vendita perduta.
Lasciamo perdere i massimi sistemi e la filosofia del diritto d'autore e guardiamo in faccia la realtà: la tecnologia ha ormai messo in mano a chiunque i dispositivi che permettono la duplicazione di qualunque vostra opera, e indietro non si torna, salvo che vogliate mettere una guardia a sorvegliare ogni fotocopiatrice e introdurre il permesso di stato per i masterizzatori. Parliamo di una cosa che capite. Soldi. Che state perdendo. Volete continuare a farlo? Continuate così.
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