Nuove frontiere del giornalismo? A Taiwan animano le notizie così
Vista la fame ossessiva di immagini che caratterizza la televisione e sempre più anche gli altri mezzi d'informazione, tanto che se non c'è la foto non è successo e se non c'è la si inventa, la Next Media Animation, una società taiwanese legata al magnate dell'editoria Jimmy Lai, s'è ritagliata una nicchia di mercato tanto originale quanto bizzarra e controversa: prende le notizie e ne inventa il filmato.
La società produce infatti a tempo di record delle animazioni delle notizie di cronaca usando una grafica computerizzata da vecchio videogame (ma basata su un sofisticato motion capture) e sceneggiando e sonorizzando le animazioni con un gusto talmente eccentrico da averle rese famose in Rete a prescindere dall'utilizzo originale per il quale erano state concepite.
Per esempio, ecco come è stata raccontata da Next Media la vicenda dei problemi d'antenna dell'iPhone 4: Steve Jobs che batte Bill Gates e ne ruba il costume da Darth Vader di Star Wars, tortura con i suoi poteri Jedi il giornalista di Gizmodo che aveva "trovato" il prototipo e l'aveva rivelato al mondo, e risolve il problema di ricezione di un utente inferocito mozzandogli con la spada laser le dita che interferiscono con l'antenna. Certo, la si può interpretare come metafora poco sottile del modo in cui Apple ha gestito la vicenda, ma resta il fatto che alcune immagini sono un po' forti:
E guardate come viene raccontato il caso di Steven Slater, l'assistente di volo della JetBlue che pochi giorni fa si è licenziato in modo spettacolare: dopo essere stato aggredito da un passeggero indisciplinato mentre l'aereo era fermo in aeroporto a fine volo, ha annunciato furibondo le proprie dimissioni ai passeggeri e poi se n'è andato usando lo scivolo d'emergenza dell'aereo, lungo il quale è sceso con una birra in mano. Notate la risata satanica durante la discesa: un capolavoro di finezza.
La reazione dei media tradizionali è piuttosto stizzita, come si può vedere in questo servizio della CNN che presenta anche la notevolissima tecnologia di produzione dei video (venti secondi d'animazione pronti e finiti in quattro ore).
Jimmy Lai si difende sostenendo che i suoi video sono richiesti perché costano poco e soddisfano i clienti, ma usare una grafica da videogioco per le notizie di cronaca rischia di svilirle e di creare confusione fra gioco e realtà. Se la notizia di una sparatoria viene raccontata al telegiornale accompagnandola con quello che sembra uno spezzone di un videogioco, il senso di realtà va a farsi benedire, specialmente nella mente dei più giovani.
C'è inoltre il problema serio della manipolazione delle notizie. Per esempio, se la notizia da animare parla genericamente di un rapinatore senza specificarne la fisionomia, gli animatori lo disegneranno alto o basso? Biondo o castano? O ancora più seriamente: bianco o nero? Ispanico o mediorientale? Le possibilità di influenzare la percezione delle notizie sono enormi e pericolose, perché le immagini restano molto più impresse delle parole. Ridiamoci su, finché si tratta di Steve Jobs e delle peripezie del suo telefonino, ma non so se rideremo ancora se qualcuno mostrerà a cartoni animati la decapitazione di un ostaggio o un attentato.
Dite che non succederà mai? Che nessuno avrebbe così poco buon gusto? Allora non avete visto cos'ha fatto Giulietto Chiesa già tre anni fa con l'11 settembre nel suo film Zero.
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