Questa sera (31 gennaio) alle 20 sarò ospite dell'associazione Nordest Digitale all'hotel Filanda di Cittadella per una cena astronautica nella quale si chiacchiererà, tra appassionati e curiosi, di tutti i temi legati allo spazio e alla sua esplorazione e delle ricadute tecnologiche derivanti dalla sfida di questa frontiera.
Il programma della serata è disponibile qui: porterò con me delle copie del mio libro “Luna?”, qualcheDVD chiavetta USB del documentario Moonscape e un po' di foto e filmati con chicche poco conosciute e molto umane delle missioni spaziali passate e future. Sarà anche l'occasione per raccontare il mio recente incontro in Florida con gli astronauti che sono andati sulla Luna e l'emozione di trovarsi dentro i luoghi solitamente inaccessibili del Kennedy Space Center, dove c'era anche lo Shuttle Atlantis.
Per esempio, insieme ai miei compagni di viaggio sono stato nel Launch Control Center, l'edificio dal quale sono stati gestiti i decolli dei giganteschi razzi lunari e gli Shuttle: normalmente non si può entrare, perché sono in corso le missioni e le prove tecniche, ma questo è un periodo di pausa e quindi abbiamo avuto un'occasione quasi unica. Se vi interessa ripetere l'esperienza a novembre, fatemelo sapere.
Su una parete di un atrio ci sono gli stemmi di tutte le missioni. Tutti riportano una data di decollo: ad alcuni manca la data di rientro perché gli equipaggi sono periti (nei disastri dell'Apollo 1 e degli Shuttle Challenger e Columbia). I dipendenti della NASA che passano davanti a questi stemmi si fermano spesso a toccare quegli emblemi monchi in un saluto silenzioso, tanto che hanno consumato la tappezzeria della parete. Ho avuto l'onore – raro per un non addetto ai lavori – di poter rendere anch'io il mio piccolo tributo al coraggio e all'ingegno degli uomini e delle donne che hanno sacrificato tutto per aprire la strada dell'esplorazione. Ed è stato strano sentire che in mezzo a tutti quei macchinari enormi quel piccolo segno logoro sul muro fosse così carico di emozione.
Il programma della serata è disponibile qui: porterò con me delle copie del mio libro “Luna?”, qualche
Per esempio, insieme ai miei compagni di viaggio sono stato nel Launch Control Center, l'edificio dal quale sono stati gestiti i decolli dei giganteschi razzi lunari e gli Shuttle: normalmente non si può entrare, perché sono in corso le missioni e le prove tecniche, ma questo è un periodo di pausa e quindi abbiamo avuto un'occasione quasi unica. Se vi interessa ripetere l'esperienza a novembre, fatemelo sapere.
Su una parete di un atrio ci sono gli stemmi di tutte le missioni. Tutti riportano una data di decollo: ad alcuni manca la data di rientro perché gli equipaggi sono periti (nei disastri dell'Apollo 1 e degli Shuttle Challenger e Columbia). I dipendenti della NASA che passano davanti a questi stemmi si fermano spesso a toccare quegli emblemi monchi in un saluto silenzioso, tanto che hanno consumato la tappezzeria della parete. Ho avuto l'onore – raro per un non addetto ai lavori – di poter rendere anch'io il mio piccolo tributo al coraggio e all'ingegno degli uomini e delle donne che hanno sacrificato tutto per aprire la strada dell'esplorazione. Ed è stato strano sentire che in mezzo a tutti quei macchinari enormi quel piccolo segno logoro sul muro fosse così carico di emozione.
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