Capita spesso
di sentir dire, magari con una sfumatura di snobismo, che gli utenti
Mac non hanno bisogno di deframmentare
i dati sui propri dischi, a differenza di chi usa Windows. In realtà
anche i Mac possono beneficiare di questa forma di manutenzione, ma
al tempo stesso è vero che il sistema operativo di Apple provvede in
parte automaticamente alla deframmentazione.
Mac OS X
infatti di norma deframmenta automaticamente, al momento in cui vi si
accede, qualunque file di grandezza inferiore a venti megabyte che
sia suddiviso in più di otto frammenti. Questo limite di grandezza
andava benissimo quando gli utenti scrivevano testi e altri documenti
poco ingombranti, ma con l’avvento di file molto grandi
(soprattutto video) rischia di essere insufficiente.
Ci sono
pertanto delle applicazioni apposite per la deframmentazione più
completa del disco, come DiskWarrior e iDefrag, che si rivelano utili
quando il disco è quasi pieno e contiene molti file di grandi
dimensioni.
Prima di
deframmentare un disco di un Mac è importante effettuare la
cosiddetta riparazione dei permessi (dal Finder si va su Vai
- Utility - Utility Disco,
si seleziona il disco e si clicca su Riparazione
permessi). Inoltre è
altamente consigliabile fare una copia di sicurezza dei propri dati e
preventivare varie ore di impegno del computer: la deframmentazione è
un processo lungo e lento a causa della grande capienza dei dischi
rigidi di oggi.
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