Petabyte
(PB). Un milione
di miliardi di byte, ossia 1000 terabyte. Oggi è normale acquistare
in negozio un disco rigido da 1 terabyte: immaginate mille di questi
dischi e avrete un petabyte. Ma a cosa equivale un numero così
enorme di dati? Ecco qualche esempio.
In un
petabyte si possono immagazzinare circa 13 anni di video in alta
definizione. Tutte le foto presenti su Facebook occupano circa 1
petabyte e mezzo. Tutto quello che è mai stato scritto dall’umanità,
in tutte le lingue, in tutto l’arco della storia, ci sta in circa
50 petabyte, ed esistono già sistemi commerciali in grado di offrire
questo tipo di capienza.
Google tratta
circa 24 petabyte di dati ogni giorno sin dal 2009. L’operatore
telefonico statunitense AT&T trasmette circa 30 petabyte di dati
ogni giorno sulla propria rete. Gli esperimenti dell’LHC generano
circa 15 petabyte l’anno e la ricerca del bosone di Higgs ha
accumulato presso il CERN circa 200 petabyte di dati. E il cervello
umano? Si attesta a circa 2,5 petabyte, secondo alcune stime.
I petabyte si
usano anche nel mondo dei videogiochi: World of Warcraft ne usa poco
più di uno per la propria gestione. Nel cinema, Avatar
occupava circa 1 petabyte di dati sui computer della Weta Digital
durante la generazione degli effetti speciali. Megaupload conteneva
circa 28 petabyte di dati degli utenti al momento della sua chiusura
nel 2012. Anche Microsoft consuma petabyte come se fossero
noccioline: la migrazione di Hotmail verso Outlook.com ha richiesto
il trasferimento di oltre 150 petabyte di dati degli utenti nel corso
di un mese e mezzo. Una unità di misura che sembra fantascienza fino
a pochi anni fa è oggi la norma.
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