Se avete mai
frequentato il mondo delle tesi di complotto su argomenti come i
cambiamenti climatici, i terremoti o le cosiddette “scie chimiche”
(le scie bianche degli aerei, accusate di essere irrorazioni segrete
di veleni) vi sarete sicuramente imbattuti nella sigla HAARP.
Secondo i
seguaci di queste visioni alternative del mondo, dietro questa sigla
si nasconde un impianto militare supersegreto per il controllo del
clima, per la manipolazione mentale, per l’innesco a distanza di
uragani e terremoti o per altre nefandezze, situato a Gakona, in
Alaska. La sigla sta per High Frequency Active
Auroral Research Program.
Si tratta di una vasta rete di antenne che inietta nella ionosfera
delle emissioni radio per lo studio dell’atmosfera e della
propagazione dei segnali radio (non a caso HAARP chiedeva ai
radioamatori di inviare conferme di ricezione da tutto il mondo).
Tutto qui.
O almeno così
vuole la verità ufficiale, come la chiamano spesso i complottisti.
C’è un modo molto semplice per smontare le tesi alternative: i
generatori collegati alle antenne di HAARP hanno una potenza massima
di circa 3,6 megawatt, poco più di quella di un’emittente radio in
onde medie, per cui è molto improbabile che possano causare
sconvolgimenti tellurici o climatici. Se così fosse, li causerebbero
anche le stazioni radio. Inoltre misurare le emissioni di HAARP è
facile anche per i privati cittadini: basta recarsi nelle vicinanze
con un po' di strumentazione facilmente acquistabile e usabile dai
radioamatori.
Comunque sia,
HAARP
è chiuso, disabitato e senza energia da maggio scorso per
mancanza di fondi e perché i suoi generatori diesel non rispettano
più le norme antinquinamento ed è troppo costoso aggiornarli. Se
nessun ente lo rileverà, l’impianto verrà smantellato. Gli
appassionati di complotti dovranno cercare un altro bersaglio sul
quale concentrare le loro fantasie di controllo globale.
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