Le recenti
rivelazioni delle collaborazioni fra i grandi fornitori di servizi
Internet e i servizi di sicurezza statunitensi sembrano aver spinto
questi fornitori a una maggiore trasparenza su quante e quali
informazioni dei loro utenti vengono richieste non soltanto dal
governo statunitense, ma dai vari governi del pianeta.
Il social
network di Mark Zuckerberg ha infatti pubblicato i dati
di queste richieste governative riguardanti i primi sei mesi del
2013: quali paesi, quante richieste per ciascun paese, il numero di
utenti coinvolti e la percentuale di richieste per le quali Facebook
è stato obbligato per legge a fornire dati.
Non è una
gran sorpresa vedere che in cima alla classifica dei governi più
attivi nel fare richieste a Facebook ci sono gli Stati Uniti, con
circa 20.000 utenti coinvolti per ragioni sia criminali, sia
terroristiche, e che sempre gli Stati Uniti hanno la più alta
percentuale di richieste esaudite da Facebook: il 79%.
Al secondo
posto, come numero di utenti coinvolti, c'è il Regno Unito, e molti
altri paesi europei si collocano oltre il migliaio di utenti.
All'altro estremo della classifica ci sono paesi come l'Islanda e
Hong Kong, che hanno richiesto e ottenuto informazioni su un solo
utente ciascuno.
La Svizzera
com'è messa? 32 richieste complessive hanno coinvolto 36 utenti; il
13% di queste richieste, ossia circa cinque, è stato esaudito negli
ultimi sei mesi.
Se volete
sapere quali sono le situazioni nelle quali Facebook collabora con le
forze dell'ordine, il social network le offre pubblicamente in questa
pagina.
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