Guardate l'immagine qui accanto, tratta dalla rivista Popular Science di marzo del 1943 e segnalata da vespamayer e su Contrail Science. Mostra un aereo nazista che lascia due scie. L'articolo spiega che le scie sono persistenti. I dettagli, se vi interessano, sono nel blog La bufala delle scie chimiche.
Gli sciachimisti credono che le scie degli aerei, in particolare quelle persistenti, siano un fenomeno recente. Se hanno ragione, questo ritaglio di giornale dimostra che allora già ai tempi di Hitler c'erano le irrorazioni clandestine, e le facevano addirittura con gli aerei a elica, senza neanche scomodare i jet (che erano ancora sperimentali).
Chissà dove mettevano, in aerei così piccoli, tutta la “roba” chimica da irrorare. E chissà come mai il complotto va avanti dal 1943 e ancora non siamo tutti morti o psicocontrollati.
Per farla molto breve: se credete alle “scie chimiche”, nel migliore dei casi siete troppo pigri per ragionare e per informarvi; nel peggiore siete degli imbecilli. Come quello sciachimista che insinua che i disastrosi allagamenti di Genova sono colpa delle “scie chimiche”. Invece di scendere dal terrazzino della sua paranoia e imbracciare il badile per aiutare, preferisce spandere altro fango. Cogito Ergo Sum si è preso la briga di fare due conticini per dimostrare con i fatti che generare una nube che copra una provincia come quella di Genova sia semplicemente inconcepibile per una questione di pura quantità. Non c'è tecnologia che possa neppure lontanamente portare in quota diciassette milioni di tonnellate d'acqua.
Quindi, sciachimisti dei miei stivali, piantatela e dedicatevi ai problemi reali.
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