C'è polemica sulle abitudini “spione” delle Smart TV, ma l'idea di tenere costantemente aperto un microfono incorporato nei dispositivi dell'utente è oggi una tendenza informatica diffusa: la segue anche Google, per esempio, che offre la ricerca basata su comandi vocali con un'opzione che tiene permanentemente aperto il microfono del computer.
In pratica, se si installano il browser Google Chrome e la sua estensione sperimentale Google Voice Search Hotword, per fare una ricerca in Google usando la voce invece della tastiera non serve più cliccare sull'icona del microfono nella casella di ricerca di Google: basta dire “OK Google” e Chrome ascolta quello che viene detto e lo immette in Google.
Ovviamente il prezzo di questa comodità è che Chrome ascolta tutto quello che viene captato dal microfono e lo trasmette a Google per l'analisi. Anche altri servizi di Google stanno introducendo o hanno già introdotto l'ascolto costante su tablet e telefonini.
Per ora questi servizi sono opzionali, ma la tendenza è chiara: in nome di una piccola comodità in più ci viene chiesto sempre più spesso di rinunciare alla riservatezza delle nostre conversazioni personali. E la cosa ci viene presentata come un vantaggio.
Nessun commento:
Posta un commento
Se vuoi commentare tramite Disqus (consigliato), vai alla versione per schermi grandi. I commenti immessi qui potrebbero non comparire su Disqus.