2015/10/16

Margaret Hamilton, l’informatica che portò l’uomo sulla Luna

Margaret Hamilton con la stampa del software
del computer AGC dell'Apollo.
Credit: NASA.
Capita a tutti di avere un problema al computer: di solito lo si riavvia e la cosa finisce lì. Ma quando il problema al computer capita mentre stai tentando di atterrare sulla Luna per la prima volta nella storia e il computer in crisi è quello che gestisce l'atterraggio, la cosa diventa un pochino più seria, perché il crash che ne può conseguire non è solo di tipo informatico.

Durante la discesa verso la Luna, infatti, il 20 luglio 1969, il computer di bordo del LM, il veicolo che doveva portare sulla Luna gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin, andò in sovraccarico: stava ricevendo troppi dati a causa di un errore di procedura esterno che lo costringeva a svolgere troppi compiti contemporaneamente.

Gli astronauti chiamarono la Terra via radio, segnalando l'allarme con voce tesa: mancavano solo tre minuti all'atterraggio. Serviva una decisione immediata. Da Terra risposero di continuare la discesa ignorando la crisi del computer. Fu la scelta giusta, perché il software del computer scartò i compiti non strettamente necessari e si concentrò sull'unico davvero importante: atterrare.

L'episodio è leggendario e ben noto, ma pochi sanno che se non abbiamo tanti pezzettini d'astronauta sparsi sulla Luna è grazie in gran parte a una donna, Margaret Hamilton. In un'epoca in cui i posti chiave erano tutti in mano agli uomini e il sessismo era ovunque, la Hamilton era direttore e supervisore della programmazione del software del progetto Apollo, a soli 33 anni.

Fu lei, insieme alla propria squadra, a definire i criteri di progettazione e di collaudo del software che faceva funzionare il computer di bordo del LM e in particolare i concetti di elaborazione asincrona e schedulazione delle priorità che permisero al computer di non bloccarsi e consentirono agli astronauti di salvarsi da quel sovraccarico di dati e di atterrare sani e salvi. Erano tempi così pionieristici che fu lei a coniare il termine ingegneria del software. Per il suo lavoro, nel 2003 la NASA le conferì l'Exceptional Space Act Award, che comprendeva il premio in denaro più alto mai dato a una singola persona dall'ente spaziale.

I metodi sviluppati sotto la supervisione di Margaret Hamilton per andare sulla Luna sono quelli che stanno ancora oggi alla base di un'industria che vale circa 400 miliardi di dollari. Oggi la Hamilton ha 79 anni e dirige la Hamilton Technologies: guarda caso, una società specializzata in software ad altissima affidabilità.


Fonti aggiuntive: Time, Wired.

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