Ma perché ogni puntino indistinto, ogni macchia di luce, ogni sagoma insolita nelle foto scattate dagli astronauti deve essere per forza un veicolo extraterrestre? I fufologi sembrano presi da una frenesia che rende ridicolo un argomento profondo e bellissimo come la vita su altri mondi.
Un esempio perfetto della faciloneria che rende imbarazzante lavorare nella ricerca seria in questo campo arriva da una fotografia pubblicata su Twitter dall’astronauta statunitense Scott Kelly, impegnato in una permanenza lunga quasi un anno a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
In un angolo della foto c'è una striscia luminosa irregolare, con due punti più brillanti. Basta questo, ai fufologi e ai giornali a caccia di clic, per annunciare l’avvistamento di un veicolo alieno, scatenandosi addirittura in stime delle sue dimensioni.
Ma è sufficiente schiarire leggermente una fotografia della stessa veduta in alta risoluzione, come ha fatto l’ottimo UfoOfInterest, per capire che stavolta gli extraterrestri non c’entrano nulla. La luce è infatti semplicemente una parte della Stazione Spaziale Internazionale.
Nell’animazione qui sopra la fonte luminosa è etichettata come HDEV equipment, ma più precisamente si tratta del bagliore proveniente da uno degli oblò della Stazione.
Fonti aggiuntive: Time, Forbes, Wired.it, Rai, Fark.
Nessun commento:
Posta un commento
Se vuoi commentare tramite Disqus (consigliato), vai alla versione per schermi grandi. I commenti immessi qui potrebbero non comparire su Disqus.