Sharon Armstrong, una donna neozelandese, ha frequentato un sito d’incontri e vi ha trovato quella che sembrava essere l’anima gemella. “Parlava del nostro futuro insieme. C’erano telefonate, mail e messaggini quotidiani”, ha raccontato la signora a un simposio sulle truffe online.
Dopo vari mesi di corteggiamento senza mai incontrarsi di persona e senza mai vedersi faccia a faccia in chat (c’era sempre qualche problema o qualche scusa), dall’uomo è arrivato un invito insolito per chi sospetta la classica truffa sentimentale dove il criminale chiede denaro alla vittima: ha proposto alla donna di volare a Buenos Aires per prendere dei documenti e portarli a lui a Londra. L’invito era accompagnato da un biglietto aereo regolarmente pagato. La signora ha cercato online l’azienda presso la quale doveva recarsi per ritirare i documenti e ha visto che era tutto regolare, e così ha preso l’aereo.
Al suo arrivo la signora Armstrong ha trovato presso l’albergo una valigia, che però era vuota. Ha chiesto chiarimenti al suo corrispondente, che le ha spiegato che si trattava di un contratto molto riservato che era stato messo nella fodera della valigia, ma che lei poteva esaminarlo se voleva. La signora si è fidata.
All’aeroporto la donna è stata fermata ai controllo: nascosti nella valigia c’erano tre pacchetti di cocaina. La signora Armstrong è stata arrestata e ha trascorso in carcere in Argentina due anni e mezzo.
Oggi la signora racconta la propria storia nella speranza di mettere in guardia altre possibili vittime e ha un consiglio molto semplice: “Se qualcosa ti sembra troppo bello per essere vero, probabilmente non è vero. Se stai parlando online con qualcuno che non hai mai visto in volto e che ti chiede soldi o di fare un viaggio, non farlo”.
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