Questi strumenti si appoggeranno a una comunità di specialisti dell’informazione: non solo giornalisti ma anche accademici e difensori dei diritti umani, mettendo a disposizione una “piattaforma di verifica collaborativa” e un codice di comportamento su base volontaria. Chi vuole può iscriversi alla First Draft Coalition usando questo modulo e partecipare anche a corsi di formazione. Non è materiale solo per addetti ai lavori, anche perché oggi tutti scriviamo e pubblichiamo in Rete, per cui in realtà siamo tutti parte del processo di produzione delle notizie.
Come esempio di queste risorse antibufala segnalo questo minicorso video che spiega come verificare l’autenticità dei video: strumenti semplici e veloci ma soprattutto accessibili a chiunque.
Riuscirà quest’iniziativa a eliminare marketing virale, bufale e disinformazione dalla Rete? Ne dubito fortemente. Ma le testate giornalistiche che oggi pubblicano disinvoltamente qualsiasi fandonia pur di attirare clic e poi fingono di non essersi accorte della falsità di una foto o di un video avranno presto una scusa in meno per lavorare male.
Fonti: Engadget, First Draft News.
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