2016/10/22

Un sensitivo straordinario ieri sera alla TV svizzera

Pubblicazione iniziale: 2016/10/22 12:36. Ultimo aggiornamento: 2016/10/27 23:55.

Ieri sera è andata in onda alla Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana una puntata del programma Patti Chiari che ha presentato un sensitivo davvero notevole. La RSI ha chiesto ad alcuni volontari di metterlo alla prova nel rivelare cosa riusciva a sentire su di loro, senza averli mai visti o incontrati prima, e i volontari ne sono usciti scossi. Alcuni erano addirittura spaventati dalla precisione della chiaroveggenza del sensitivo.

Il sensitivo compare nei primi quattro minuti e mezzo di questo video, che ha richiesto almeno due giorni di lavoro soltanto per le riprese. Se volete godervelo per bene, non leggete il resto di questo articolo prima di averlo guardato. Buona visione.



L’idea del video è di Eleonora Terzi e Paolo Thoeni e l’ispirazione è, come alcuni commentatori hanno intuito, un famoso video di un altro santone, mescolata con le tecniche di cold reading e di affabulazione che insegnano i mentalisti nei corsi organizzati dal CICAP e con le tecnologie usate da alcuni televangelisti americani e smascherate tempo fa da James Randi e Piero Angela.

Il “santone” è l’incontenibile Claudio Moneta, che ha creato il personaggio e le sue peculiarità dal nulla (gli avevamo dato soltanto una tenue falsariga): ha improvvisato tutto sul momento e ha gestito magistralmente anche gli imprevisti personali e tecnici. Sì, i capelli sono una parrucca.

Il video è una sintesi di una giornata intera di riprese; in TV non c’è tempo di mostrarne più di qualche minuto, ma posso dirvi che in alcuni casi ci siamo spinti molto più in là nelle informazioni personali, scoprendo (e a volte dichiarando) indirizzi riservati, località frequentate, orientamenti sessuali e altro ancora. In molti casi, quando abbiamo visto che i volontari erano particolarmente agitati o scossi da queste “rivelazioni”, ci siamo trattenuti. Le reazioni delle persone non sono simulate o recitate: sono tutte genuine e spontanee.

Come spiegato nel video, volutamente ho lavorato con le mani legate: non ho violato account e non ho fatto social engineering e mi sono posto il limite di un’ora di ricerca per ciascuna persona. Tutto quello che mi è stato dato è il nome del volontario (o volontaria), una sua foto, un suo indirizzo di mail e (in alcuni casi) un numero di telefonino. Il video pubblicitario del santone social al quale ci siamo ispirati, invece, ha simulato le rivelazioni oppure ha usato tecniche illegali (altrimenti non avrebbe potuto avere accesso ai conti correnti o alle carte di credito dei soggetti).

Ringrazio Tukler, che mi ha indicato come fare l’embedding del video (l’opzione sul sito della RSI era un po’ nascosta) dopo la pubblicazione iniziale di questo articolo. La puntata completa di Patti Chiari è visibile qui.

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