Fonte: SZ. |
Di Cayla avevo già raccontato qui un paio di mesi fa, quando l’Ufficio europeo delle Unioni dei Consumatori aveva pubblicato le prime segnalazioni di violazioni della privacy e della sicurezza da parte di questa bambola interattiva e del suo cugino, il robot i-Que, entrambi fabbricati dalla Genesis Toys. Ma ora in Germania è stato diffuso l’invito ufficiale a distruggere la bambola perché usarla o possederla è addirittura illegale.
Questi giocattoli “smart”, infatti, si collegano senza fili, tramite Bluetooth, a un telefonino e da lì si connettono a Internet; hanno un microfono nascosto che ascolta le parole dei bambini, che vengono registrate e trasmesse via Internet alla Nuance Communication, un’azienda specializzata nel riconoscimento vocale. Presso la Nuance le parole ascoltate vengono convertite in testo, che viene usato per generare delle risposte automatiche, pronunciate quasi istantaneamente dalla bambola o dal robot, creando l’illusione di un dialogo. Cayla e i-Que, insomma, sono una sorta di Siri incorporata in un giocattolo.
Il problema di questi giocattoli è che non hanno alcuna protezione contro le intrusioni, per cui un malintenzionato può semplicemente usare uno smartphone generico per collegarsi alla bambola – non c'è nessun codice PIN da digitare per farlo – e ascoltare a distanza (una decina di metri) quello che viene detto nelle vicinanze del giocattolo e per esempio circuire o molestare un bambino.
Può anche essere usata per sbloccare una serratura comandata a voce o per attivare qualunque altro oggetto comandabile a voce:
In altre parole, la bambola Cayla agli occhi delle autorità tedesche è una cosiddetta “cimice”: un radiomicrofono dissimulato in un oggetto comune, che non rivela esplicitamente la propria funzione di dispositivo d'ascolto. E questo genere di oggetti è vietato severamente dalla legge tedesca, memore della terrificante sorveglianza di massa effettuata dai governi della Germania nazista e della Germania Est prima della riunificazione.
Cayla è stata già tolta dal mercato in Germania, e non è il primo oggetto del genere a subire questa sorte. Le autorità tedesche hanno dichiarato che al momento non sono previste sanzioni per chi ha acquistato la bambola e che spetterà ai genitori renderla innocua, per esempio togliendole le batterie.
A livello europeo, e quindi anche in Italia, le norme sui registratori o microfoni dissimulati non sono così severe, ma resta il fatto che Cayla e i-Que sono giocattoli digitali privi di qualunque sicurezza informatica e captano le conversazioni domestiche per mandarle a un’azienda estera. Anche con le migliori intenzioni del mondo, abituare i nostri figli a crescere con un microfono sempre acceso in casa probabilmente non è un’idea molto “smart”.
Fonti aggiuntive: BBC; BoingBoing; SZ; La Stampa; Codacons.
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