Credit: Naked Security. |
L’attacco virale via mail avvenuto l'altroieri ha ricordato a molti uno degli attacchi più grandi della storia di Internet: Iloveyou, di cui ricorre il diciassettesimo anniversario proprio in questi giorni.
Era infatti il 4 maggio 2000 quando esplose la circolazione di una mail che aveva come titolo "ILOVEYOU" e come testo "Kindly check the attached LOVELETTER coming from me". Una dichiarazione d’amore irresistibile per chiunque: anche chi non era in cerca di storie d’amore difficilmente resisteva alla curiosità di sapere chi o cosa c'era dietro il messaggio. Anche l'uso di parole universali e semplici (è difficile trovare qualcuno che non sappia cosa vuol dire "I love you") ha contribuito immensamente al successo, per così dire, della propagazione del malware.
Come racconta Naked Security, furono colpiti utenti e aziende in tutto il mondo e a tutti i livelli, compresa la CIA, la Ford e il Parlamento britannico, intasati dalle migliaia di copie del messaggio che venivano generate automaticamente.
Iloveyou (noto anche come Love Bug, LoveLetter o VBS/LoveLet) aveva infatti un allegato, LOVELETTER.TXT.VBS, che usava la doppia estensione .txt.vbs per fingere di essere un file di testo e nascondere la vera identità di script in Visual Basic. Lo script veniva così eseguito da chi credeva di aprire un file di testo allegato alla mail d'invito e prendeva il controllo del computer in modo da inoltrare copie del malware agli utenti presenti nella rubrica della vittima.
L'autore dell’attacco fu scoperto in pochi giorni: era Onel de Guzman, un giovane studente delle Filippine, che il 10 maggio 2000 confessò di aver diffuso il worm. Non fu incriminato perché all’epoca le leggi filippine non contemplavano i reati informatici. Nelle Filippine Onel de Guzman fu visto come una sorta di star nazionale.
La storia di Iloveyou, comunque, non è finita nel 2000: è stata ripresa cinematograficamente nel 2011 per una commedia romantica dal titolo, piuttosto prevedibile, di Subject: I Love You.
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