2017/07/17

Muore Martin Landau, quattro giornali pubblicano lo stesso errore madornale

Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni di lettori come Domenico DelB* e Angelo Rot*. Se vi piace, potete farne una anche voi per incoraggiarmi a scrivere ancora. Ultimo aggiornamento: 2017/07/20 9:40.

Avete presente gli errori intenzionali inseriti nelle mappe per beccare chi copia, le trap street di cui scrivevo ad aprile scorso? La morte dell’attore Martin Landau ha messo in luce qualcosa di analogo nei giornali di lingua italiana: specificamente, nel Corriere della Sera, in Repubblica, ne L’Unione Sarda e nel Corriere del Ticino.

Tutti e quattro, infatti, nell’annunciare la scomparsa di Landau hanno pubblicato la stessa castroneria, dicendo che Spazio 1999, serie di fantascienza nella quale Landau interpretava il Comandante Koenig, era stata creata da Gene Roddenberry.

Ma come ben sa qualunque appassionato di fantascienza, Spazio 1999 era opera dei britannici Gerry e Sylvia Anderson, mentre lo statunitense Roddenberry era padre di tutt’altra serie: Star Trek. Confondere le due cose è come essere tifosi di calcio e confondere la Roma con la Lazio.

Questo è il Corriere della Sera, che scrive “L’attore Martin Landau, che tanti ricordano per l’interpretazione del comandante Koenig in Spazio 1999, serie fantascientifica cult creata da Gene Roddenberry, lo stesso produttore di Star Trek e Ufo”, raddoppiando la dose di panzane (anche UFO era di Gerry e Sylvia Anderson) e poi insiste scrivendo “Poi l’incontro con Gene Rodddenberry, «papà» di Star Trek, di Ufo e di altre fortunatissime serie tv, che lo recluta, ancora assieme alla moglie, per Spazio 1999”, aggiungendo un Roddenberry con 3 D (copia su Archive.is):




Questa è L’Unione Sarda (grazie a Federico Pisanu), che scrive “Spazio 1999, serie fantascientifica cult creata da Gene Roddenberry, lo stesso produttore di Star Trek e Ufo”:



Questa è Repubblica, che nel tweet scrive “Roddenberr”, perdendo per strada la Y finale:



Questo è il Corriere del Ticino, che scrive “'Spazio 1999', serie fantascientifica cult creata da Gene Roddenberr”. Anche qui la Y finale s’è persa nell’iperspazio (copia su Archive.is):



Certo, è un errore che non fa crollare il mondo, ma è un errore rivelatore. La sua ripetizione su quattro testate differenti indica che i giornali si copiano fra loro o copiano tutti dalla stessa fonte (presumibilmente un’agenzia). O meglio, indica che copiaincollano senza neanche pensare, e pure male (notate i vari “Roddenberr.”).

E naturalmente non c’è nessun controllo di qualità. Tant’è che al momento in cui scrivo queste righe (le 15:40 del 2017/07/17) nessuna delle testate ha corretto o pubblicato una rettifica, men che meno due righe di scuse.

Dopo la pubblicazione iniziale di questo mio articolo mi è arrivata la segnalazione dello stesso svarione sull’Huffington Post italiano: “Poi l'incontro con Gene Roddenberry, padre di Star Trek, che lo recluta, ancora assieme alla moglie, per Spazio 1999” (copia su Archive.is).

Stessa storia, mi segnala @teleblin, anche su TGCom24, che scrive: “Sempre con la moglie viene reclutato da Gene Rodddenberry regista, tra le tante serie tv di fantascienza, anche di "Star Trek" e di "Ufo", che gli chiede di lavorare in "Spazio 1999"” (copia su Archive.is). Anche qui, Rodddenberry scritto con 3 D e oltretutto promosso regista (in realtà era produttore e non ha mai diretto puntate di Star Trek o Spazio 1999 o UFO).

Per chi conosce la materia trattata da questi articoli, l’impressione amara che ne risulta è semplice: i giornali se ne strafregano della correttezza e della qualità, e quindi se ne strafregano del lettore, facendo finta di offrirgli notizie create da loro che invece provengono con il copiaincolla da qualche agenzia di improvvisati.

Se avessero almeno il pudore di scrivere che la fonte della notizia è un’agenzia che viene semplicemente ripubblicata in automatico, almeno sapremmo a chi dare la colpa. Cosa più importante, se le testate non segnalano che si tratta di copiaincolla da un’agenzia, il lettore pensa che la notizia sia confermata da quattro fonti indipendenti. È dura spiegargli che quattro giornali hanno torto e tu hai ragione.

E poi gli editori dei giornali dicono che il crollo delle vendite è colpa di Internet. Ditemi voi che motivo dovrei avere di pagare per leggere notizie sbagliate. Se questo è quello che succede nei campi in cui sono competente e mi accorgo degli errori, cosa succede in quelli in cui non lo sono?


2017/07/20 9:40. Dopo la pubblicazione iniziale di questo mio articolo, Repubblica ha rifatto il proprio articolo copiandolo pari pari da Wikipedia.



Alcuni commentatori hanno obiettato che questi errori sono nella versione online gratuita e non in quella cartacea. A parte il fatto che comunque la versione online porta il marchio della testata e quindi un errore nella versione online è una macchia sulla testata nel suo complesso, e che il messaggio “se non paghi ti rifilo m*rda” non mi sembra particolarmente costruttivo o rispettoso del lettore, @teleblin mi ha inviato la scansione della versione cartacea del Corriere della Sera. Non contiene la panzana di Roddenberry creatore di Spazio 1999, ma in compenso offre ai lettori paganti questa doppia perla: “dal 1974 al 1977... in anticipo sui tempi di Star Trek” (falso: Star Trek era già in televisione dal 1966) e “[ricevendo] pure la partner, Barbara Bain, in moglie (falso: erano sposati dal 1957). Online o su carta cambia poco, insomma: proprio non ce la fanno.

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