Sta circolando sui social network un video che mostra, stando alla descrizione che lo accompagna, l’accoglienza coccolosissima offerta da due giovani leonesse alla donna che le aveva adottate ma che poi aveva dovuto cederle allo zoo locale. Sempre secondo la descrizione, le due leonesse non vedono la donna da sette anni.
Ma la storia è una bufala, anzi è spam: si tratta infatti di un video girato non in uno zoo, ma in un rifugio per animali domestici illegali o provenienti da circhi che si trova in Slovacchia, il Malkia Park. E la donna è una delle persone che lavora nel rifugio e quindi gli animali la vedono spesso. Il video originale, datato aprile 2017, è questo: le leonesse si chiamano Malkia e Adelle, e la donna dovrebbe essere Michaela Zimanova.
Questa storia è un ottimo esempio di come l’emozione mette in disparte la razionalità e apre le porte a truffe e spam: l’idea che due leoni coccolino così la loro ex padrona dopo sette anni è tenerissima e rende difficile notare le incongruenze della storia proposta: per esempio, come mai due leoni sono liberi di raggiungere la donna senza che ci sia una gabbia? E se lo zoo è locale, come mai la donna ci ha messo sette anni prima di andarli a trovare?
Questo genere di materiale, ossia video teneri, foto di gattini, animali, eventi storici straordinari o illustrazioni astronomiche spacciate per foto reali, viene infatti rubato agli autori e riconfezionato per farne paccottiglia virale dagli spammer. Questi spammer creano account social sui quali lucrano con un trucco: acquisiscono tanti follower usando quest contenuti pucciosi come esca e poi bombardano i follower di post pubblicitari (pagati agli spammer dagli inserzionisti). Infine cancellano i post pubblicitari dalla propria cronologia, in modo che quando arriva un nuovo follower non li vede e non si accorge che l’account è pieno di spam.
Fonte: Swift on Security.
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