Per il numero 588 de Le Scienze, in edicola adesso (sommario qui), ho scritto un articolo della mia rubrica Povera scienza intitolato Il lato empatico del debunking e dedicato a una possibile soluzione alla presunta inutilità di presentare i fatti a chi è già convinto di una tesi preconcetta. Ho preso in considerazione due casi di rifiuto dei dati: cambiamenti climatici e vaccini.
I testi che cito nell’articolo, per chi volesse approfondire l’argomento e in particolare la questione dei cambiamenti climatici, sono questi:
Who Cares about Polar Regions? Results from a Survey of U.S. Public Opinion, Lawrence C. Hamilton, in Arctic, Antarctic, and Alpine Research 40(4):671-678. (2008)
Education, politics and opinions about climate change evidence for interaction effects, Lawrence C. Hamilton, in Climatic Change, January 2011, Volume 104, Issue 2, pagg. 231–242; DOI 10.1007/s10584-010-9957-8
Improving Climate Change Acceptance Among U.S. Conservatives Through Value-Based Message Targeting, Graham Dixon, Jay Hmielowski e Yanni Ma (2017)
Consiglio inoltre l’articolo How a Professional Climate Change Denier Discovered the Lies and Decided to Fight for Science di Sharon Lerner su The Intercept (2017).
La dichiarazione del senatore USA Inhofe che cito è stata fatta in un’intervista a MSNBC il 15 marzo 2012 ed è riportata su ThinkProgress.
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