Uno degli elementi ricorrenti delle fake news è l’uso (e spesso l’abuso) di immagini alterate, prese fuori contesto o ripescate dal passato ma presentate come attuali, come è successo nella recente polemica sulle immagini dei rifiuti a Roma. Difendersi da questo genere di manipolazione non è facile, ma Internet ci offre strumenti preziosi che aiutano a indagare sulla vera origine di una fotografia.
In altre puntate di questa rubrica ho già segnalato strumenti come Tineye.com, Karmadecay.com e la ricerca per immagini di Google: servizi che consentono di trovare un’immagine o le sue varianti, ordinarle cronologicamente e arrivare spesso alla fonte originale di una fotografia e da lì capire se è vera o falsa. Ma Internet è grande e di solito una ricerca generale fatta in questo modo, specialmente con la ricerca per immagini di Google, produce una valanga incontenibile di risultati, molti dei quali non c’entrano nulla con l’argomento desiderato.
Per fortuna ci sono alcuni trucchi che consentono di addomesticare questo servizio di Google, che è reperibile presso Images.google.com oppure cliccando sul link Immagini nella schermata principale di Google.
Il primo trucco è aggiungere parole chiave all’immagine da cercare: per esempio, se mandate a Google Immagini una foto, il servizio risponde mostrandovi tutto quello che ha trovato, compresi molti risultati non pertinenti e le parole che secondo lui sono associate a quella foto. È molto abile: quando gli ho mandato una foto di David Bowie su un set cinematografico, ha riconosciuto il cantante e ha anche identificato il film dal quale era tratta l’immagine, ma ha anche incluso molte foto che non c’entravano affatto.
Per affinare questa ricerca basta andare nella casella che contiene le parole che Google Immagini associa alla foto e cambiarle o aggiungerle: con poche digitazioni si arriva al risultato preciso desiderato.
Il secondo trucco è immettere in questa casella non solo delle parole, ma dei comandi specifici. Per esempio, scrivendo la parola inglese site seguita senza spazi dai due punti e dal nome di un sito si restringe la ricerca a quello specifico sito (tipo site:davidbowie.com).
La ricerca per immagini di Google offre anche altre tecniche di affinamento dei risultati: per esempio, potete andare alla pagina standard di Google, presso Google.com, digitare delle parole chiave pertinenti all’argomento che vi interessa, e premere Invio. Questo farà comparire i risultati e un menu dal quale potrete scegliere Immagini e poi Strumenti: troverete sullo schermo una serie di opzioni (Dimensioni, Colore, Tipo e Ora). Quella che vi interesserà di più nella caccia alle foto di fake news sarà l’opzione Ora, perché permette di specificare un intervallo di date. In parole povere, permette di scoprire se una foto è nuova come dice la notizia che state verificando oppure no.
Un ultimo consiglio: quando usate Google Immagini in pubblico, ricordatevi di attivare l’opzione SafeSearch, che sta in alto a destra, e filtra i risultati espliciti. Questo ridurrà il rischio di imbarazzi a tutto schermo se cercate immagini o parole ambigue, come è capitato a me proprio con David Bowie. Buona caccia.
Questo articolo è il testo preparato per il mio servizio La Rete in 3 minuti per Radio Inblu del 18 gennaio 2018.
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