Fonte: Wikipedia. |
Barlow è stato uno dei primi a rendersi conto che Internet avrebbe cambiato il mondo, collegando fra loro le persone, e che sarebbe diventato uno spazio globale sul quale i governi non avrebbero dovuto imporre la propria sovranità. In questo senso fu fondamentale la Dichiarazione d’Indipendenza del Cyberspazio, scritta da Barlow nel 1996 a Davos, in Svizzera. La trovate qui in italiano, tratta dal libro Italian Crackdown.
Le sue parole oggi suonano forse irrealisticamente idealiste, e Barlow stesso lo ammetteva liberamente: “Un buon modo per inventare il futuro è predirlo. Così ho predetto un’utopia, nella speranza di dare alla Libertà una partenza lanciata prima che le leggi di Moore e Metcalfe ci consegnassero quello che ora Ed Snowden definisce correttamente ‘totalitarismo chiavi in mano’”. Questo era lo spirito con il quale nacque Internet.
Dietro la patina dei grandi gruppi commerciali che cercano di trasformare Internet in una gabbia dorata commerciale nella quale siamo schedati, pedinati, sorvegliati e imbavagliati c’è ancora questa fondamentale irriverenza e indipendenza, codificata nella stessa struttura della Rete. Internet non è Facebook, non è Google: è molto di più. Non dimentichiamolo.
E già che ci siamo, proviamo ogni tanto a ripassare i suoi 25 principi di comportamento per adulti, per disintossicarci dalle abitudini aggressive che i social network spesso incentivano. Funzionano molto bene sia online, sia offline.
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