Credit: Coindesk. |
Da qualche tempo si è scatenata una nuova febbre dell’oro intorno alle cosiddette criptovalute, ossia le monete virtuali come i Bitcoin, usabili per fare acquisti e ricevere pagamenti in molti siti Internet e in alcuni punti di vendita tradizionali. Molti utenti sperano di poter guadagnare grandi cifre comprando criptovalute nella speranza che aumentino ancora di valore, e in effetti questo è successo nei mesi scorsi. Chi ha comprato Bitcoin a febbraio del 2017 e li ha rivenduti a dicembre dello stesso anno, ha incassato circa venti volte il proprio investimento iniziale in pochi mesi, secondo i dati di Coindesk. Ma non c’è nessuna garanzia che questi andamenti proseguano: anzi, da dicembre 2017 a oggi il valore dei bitcoin si è dimezzato.
Questa frenesia sta producendo livelli di ingenuità davvero preoccupanti, di cui i truffatori si stanno puntualmente approfittando. La moda del momento fra questi criminali è creare un account Twitter il cui nome somiglia a quello di qualche imprenditore molto ricco, come Elon Musk o John McAfee, ma ha una grafia leggermente differente e non ha il bollino di autenticazione; da questi account annunciano che i primi che manderanno una certa somma in criptovalute riceveranno in cambio una somma raddoppiata o addirittura decuplicata.
Per rendere vagamente più plausibile questa promessa assolutamente incredibile, questi truffatori creano delle pagine Web nelle quali si possono vedere quelle che sembrano essere le somme restituite agli investitori, ma è tutto finto: infatti non tutti sanno che tutte le transazioni fatte in criptovalute sono pubblicate in un registro liberamente accessibile e verificabile, e in questo registro non c’è traccia di queste restituzioni.
Spesso questi annunci truffaldini vengono pubblicati su Twitter in una conversazione fatta dal legittimo titolare dell’account originale, che è seguitissimo, e quindi vengono visti da milioni di persone. E fra questi milioni c’è sempre qualcuno che abbocca. Lorenzo Franceschi-Bicchierai, su Motherboard, segnala il caso di uno di questi truffatori che è riuscito a farsi mandare l’equivalente di circa 35.000 dollari dagli ingenui in cerca di facili guadagni. Lo sappiamo, appunto, perché il registro delle transazioni è pubblico e quindi i movimenti sul conto virtuale del truffatore sono visibili a chiunque.
Twitter sta correndo ai ripari rimuovendo questi annunci e bloccando gli account che li pubblicano, ma i truffatori stanno reagendo a questo filtraggio con vari trucchi, come l’uso dell’alfabeto cirillico per comporre frasi in inglese. Se vedete un annuncio di questo genere, non abboccate e segnalatelo a Twitter. E se avete amici appassionati di criptovalute, avvisateli di questa nuova frontiera del raggiro.
In tutta questa vicenda resta un mistero di fondo, ossia il motivo per cui una cosa che non faremmo mai nella vita reale diventa credibile su Internet. E come in ogni febbre dell’oro reale o virtuale, c’è sempre qualcuno che guadagna sicuramente: i truffatori e i venditori di picconi.
Questo articolo è basato sul testo preparato per il mio servizio La Rete in 3 minuti per Radio Inblu del 27 febbraio 2018.
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