2018/07/28

Il giornalismo italiano e l’eclissi: una grande prova di imbecillità col copiaincolla

Ultimo aggiornamento: 2018/07/30 00:50.

Il giornalismo italiano ha messo a nudo in maniera perfetta il proprio disastroso metodo redazionale quando ha proposto notizie sull’eclissi di Luna di ieri sera.

Molte testate online, cartacee e televisive hanno infatti citato l’incredibile idiozia secondo la quale la colorazione rossastra della Luna durante l’eclissi sarebbe dovuta alla vicinanza del pianeta Marte. Marte è rosso, la luna diventa rossa, non fa una grinza, giusto?

Prendetevi pure un attimo di pausa per riprendervi da questa imbecillità. Poi, se avete bisogno di fornire a qualcuno la spiegazione corretta del fenomeno, usate pure questo video della NASA, disponibile anche per qualunque giornalista che si degni di informarsi.



In parole povere: la colorazione è dovuto alla luce solare filtrata dall’atmosfera della Terra. Marte non c’entra nulla, anche perché se ne sta in questo momento a cinquantasette milioni di chilometri dalla Terra e dalla Luna.

Ma i Veri Giornalisti non si curano di quisquilie come i fatti. Cominciamo con Alessandro Belardetti su Quotidiano.net, secondo il quale “Marte colorerà di rosso la Luna”:



Passiamo all’edizione cartacea del Corriere della Sera, dove Laura Vincenti scrive che la Luna “si colora di rosso per effetto di Marte in opposizione”:



Sottolineo che si tratta dell’edizione cartacea perché c’è chi obietta che le castronerie escono sulla versione Web, che è gratuita (come se questo fosse una giustificazione per pubblicare falsità), ma non su quella cartacea.

Non manca anche il contributo de Il Giorno, che scrive che la Luna “si colorerà di rosso grazie alla vicinanza di Marte”:




Maria Cristina Massaro, su Repubblica (link intenzionalmente alterato), ripete la stessa scemenza astronomica e vi aggiunge anche ben due errori d’ortografia nella stessa frase. Rileggere, a quanto pare, proprio non si usa più. Grazie ad @aldolat per la segnalazione e la copia su Archive.is.

A rendere ancora più suggestivi gli sbattila colorazione rossastra assunta dal satellite grazie a Marte in "grande opposizione", cioè alla mini distanza dal nostro pianeta e al suo massimo splendore.

Screenshot per chi non riesce a concepire che il giornalismo possa essere sceso così in basso:


Repubblica ha anche ribadito il concetto su Twitter, dicendo che “La Luna sarà illuminata di rosso grazie a #Marte in 'grande opposizione', cioè alla minima distanza dalla Terra e al suo massimo splendore”:



E per finire, ecco SkyTG24, che ha affermato (durante il telegiornale, non nella rubrica degli oroscopi) che “le persone hanno così potuto ammirare il satellite colorato dai riflessi del pianeta Marte”, come dice la conduttrice in studio, e come ribadisce l’autrice del servizio, Laura Cappon, che parla di “riflessi prestati da Marte” e poi ribadisce la scemenza astronomica, come potete sentire in questo spezzone fornitomi gentilmente da biemmic:



Che io sappia, nessuno dei giornali, siti o telegiornali citati ha finora corretto o chiesto scusa per gli errori.

Lezioni di giornalismo che possiamo trarre da questa storia:

  1. Rileggere quello che si scrive non si usa più.
  2. Le redazioni fanno lavorare persone alle quali mancano le conoscenze più elementari. 
  3. I giornalisti fanno copiaincolla gli uni dagli altri, e senza chiedersi se quello che copiano abbia vagamente senso.
  4. Le redazioni, pur avvisate, non correggono gli errori e non pubblicano rettifiche.
  5. Conclusioni: ai giornali non gliene frega nulla di fottere il lettore e pubblicare notizie false. Non sono errori occasionali, è proprio metodo redazionale. Se questo è il loro modo di fare giornalismo, non si lamentino che il giornalismo sta morendo per colpa di Internet. Questo tipo di giornalismo merita di morire.

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