2018/10/05

Miniguida per scegliere un’auto elettrica. Oppure no

Ultimo aggiornamento: 2018/10/06 9:50. 

Le nuove restrizioni all’uso delle automobili diesel non recenti (per esempio in Lombardia) stanno spingendo o obbligando molti automobilisti a confrontarsi con la necessità di cambiare auto. Il divieto di circolazione dei veicoli diesel Euro 3 nei comuni sopra i 30.000 abitanti in molte regioni italiane è una mazzata già in vigore, e nel 2020 toccherà agli Euro 4.

Alcuni lettori di questo blog stanno pensando di cogliere l’occasione per passare a un’auto elettrica o ibrida e mi hanno chiesto un parere, così ho preparato questa miniguida ai criteri che raccomanderei in una situazione del genere. Intendiamoci: non voglio atteggiarmi a esperto ma semplicemente fare da collettore delle varie informazioni ed esperienze.

Parto specificamente da questa domanda, che riassume un po’ tutti i dubbi di tanti altri lettori:

...a breve mi toccherà purtroppo rottamare una diesel Euro 3 causa blocchi in Lombardia. Al momento sto pensando a una Toyota Yaris ibrida come nuova auto. Può avere senso o con le (reali o apparenti) novità in arrivo nei prossimi 2-3 anni può essere meglio prendere una benzina economica da cambiare tra qualche anno? La Yaris alla fine costerebbe sui ventimila, caruccia ma con tante cose carine. Mi darebbe fastidio ritrovarmi con qualcosa di "vecchio" tra pochissimo tempo :-( Dalle info che hai cosa potrebbe convenire? C'è da dire che sarei più comodo con una ibrida che con una elettrica quindi il confronto sarebbe Yaris contro imminenti ibride e non contro imminenti elettriche pure. Grazie!

Per chi è totalmente digiuno di auto, descrivo e riassumo brevemente i tipi principali di auto oggi disponibili (lasciando da parte il diesel, che ormai non ha futuro in campo automobilistico, e le auto a idrogeno, promettenti ma al momento del tutto prive di una rete di rifornimento):

  • auto elettriche pure: al posto del serbatoio hanno una grossa batteria che aziona un motore elettrico e si caricano usando esclusivamente una presa elettrica domestica o una colonnina pubblica. Non consumano carburante.
  • auto a benzina: sono quelle tradizionali. Hanno solo un motore a pistoni, si riforniscono solo di benzina al distributore.
  • auto a metano o a GPL: hanno un motore a pistoni e un grosso serbatoio principale che contiene gas metano o GPL e un serbatoio secondario, a volte più piccolo, per la benzina. Possono usare sia metano/GPL, sia benzina.
  • auto ibride semplici: hanno un motore a benzina, che fa il grosso del lavoro di propulsione, e un motore elettrico alimentato da una batteria, più piccola e meno capiente di quella delle auto elettriche pure, che offre meno di una decina di chilometri di autonomia pura elettrica; finiti questi chilometri, subentra il motore a benzina, che spinge l’auto e intanto ricarica la batteria. Di solito il motore elettrico lavora da solo in città e alle basse velocità; per tutto il resto subentra il motore a benzina. La batteria può essere caricata soltanto facendo andare questo motore a benzina e in nessun altro modo (l’auto non ha una presa di ricarica). In alcune ibride, le cosiddette mild, il motore a benzina viene soltanto assistito (non rimpiazzato) dal motore elettrico e dalla batteria nelle situazioni nelle quali inquinerebbe maggiormente e quindi è sempre attivo durante la marcia.
  • auto ibride plug-in o PHEV: sono auto ibride la cui batteria è più capiente rispetto alle ibride semplici e consente di percorrere qualche decina di chilometri senza usare il motore a benzina. La batteria può essere caricata dal motore a benzina oppure collegandola a una presa elettrica domestica o a una colonnina pubblica.


1. Quanti chilometri fate, e come li fate?


Se usate l’auto esclusivamente per tragitti brevi ma frequenti, per esempio per fare ogni giorno 50 km per andare al lavoro, siete facilitati nella scelta, perché i limiti di autonomia delle auto elettriche piccole e compatte non vi toccano.

Se invece fate molti viaggi molto lunghi (500 km e oltre), per farli con un’auto elettrica dovreste investire in una grossa berlina a grande autonomia, che costa da 80.000 euro in su.

Se fate quasi sempre tragitti brevi ma ogni tanto fate qualche viaggio lungo, potreste considerare un’auto ibrida PHEV: la usereste quasi sempre in modalità elettrica pura e ogni tanto in modalità ibrida, per cui i vostri consumi di carburante (e il relativo inquinamento) scenderebbero moltissimo. Avreste tutti i vantaggi e i piaceri di silenziosità e accelerazione di un’elettrica senza gli svantaggi di un’elettrica pura.

Se avete due auto in famiglia, una piccola per i tragitti brevi (in città) e una grande per i viaggi lunghi, potreste sostituire la piccola con una piccola elettrica a bassa autonomia.

Ma ne vale la pena? Siete sicuri che l’auto elettrica sia la soluzione ideale? Dipende qual è il vostro obiettivo.


2. Pensate solo a risparmiare?


Se il vostro obiettivo è solo risparmiare denaro, allora lasciate perdere auto elettriche piccole o compatte e fate bene i conti per quelle ibride o a GPL/metano. Personalmente adoro le auto elettriche, ma a conti fatti un’elettrica pura piccola o compatta costa così tanto di più rispetto a un’auto a benzina equivalente da non essere quasi mai economicamente conveniente.

Anche se l’elettricità costa molto meno del carburante, servono da 100.000 a 300.000 km soltanto per arrivare a recuperare la differenza di prezzo fra una piccola/compatta elettrica pura e un’auto equivalente tradizionale. Eventuali sconti su bollo e assicurazione sono una goccia nel mare.

Per le grandi berline la situazione è ribaltata: una Tesla, per esempio, costa all’acquisto grosso modo quanto una BMW di prestazioni equivalenti ma poi costa molto, molto meno in termini di energia. Comprare una grande berlina elettrica è economicamente conveniente rispetto a un’equivalente a benzina. A patto, s’intende, di potersela permettere come prezzo d’acquisto.

Le piccole/compatte ibride (semplici o plug-in, ossia con batteria caricabile da una presa elettrica) vengono spesso vendute a prezzi uguali o pari a quelli dell’equivalente a benzina e consumano meno delle auto tradizionali equivalenti, per cui si risparmia sulla spesa di carburante e anche sul consumo dei freni, perché le ibride possono frenare elettromagneticamente e recuperare l’energia di movimento per ricaricare la batteria invece di buttarla via come fanno le auto tradizionali. Per contro, sono inevitabilmente più complesse perché devono far convivere due motorizzazioni: quella elettrica e quella a pistoni. C’è il rischio che i costi di manutenzione di un’ibrida annullino i risparmi di carburante, anche se le esperienze di chi ha avuto ibride, raccontate nei commenti qui sotto, sono molto positive.

Se pensate (o dovete pensare) solo al risparmio, insomma, prendetevi un’auto a benzina semplice (non ibrida) e imparate a guidarla in maniera dolce, senza strappi e senza correre in autostrada: ridurrete drasticamente i consumi e quindi i costi di carburante e inquinerete meno. 10 km/h in meno in autostrada fanno davvero molta differenza sui consumi e poca sui tempi di viaggio.

Se avete nelle vicinanze un distributore di metano o GPL, potreste considerare anche un’auto che usa questi carburanti. Rifornirla costerebbe poco, ma può richiedere molto tempo perché i distributori sono rari (in alcuni paesi più che in altri) e bisogna quindi raggiungerli e il tempo di rifornimento vero e proprio è significativo. Inoltre sono poco inquinanti e il prezzo d’acquisto è in genere leggermente superiore a quello delle auto a benzina. L’autonomia a GPL o metano non è grande come quella delle auto a benzina, ma è più che sufficiente per la maggior parte delle circostanze, anche perché vi si aggiunge quella del piccolo serbatoio a benzina; inoltre si ha accesso alle ZTL e si circola anche durante i periodi di restrizione o blocco del traffico. Per contro, possono esserci delle restrizioni nel parcheggio al coperto per motivi di sicurezza. Informatevi bene.


3. Volete soprattutto inquinare meno e fare meno baccano?


Se il vostro obiettivo principale è inquinare meno e fare meno rumore, perché sentite le fitte della vostra coscienza ecologica e delle vostre orecchie ogni volta che annusate i gas di scarico di qualcun altro (o i vostri) o non sopportate il frastuono dei motori a scoppio e non volete essere come loro, allora rassegnatevi: essere ecologici e silenziosi tramite un’auto elettrica o ibrida vi costerà caro.

Ci sono tre requisiti da rispettare:
  1. Siete disposti a spendere per il vostro ideale? Una piccola o compatta elettrica o ibrida PHEV (ossia plug-in con autonomia elettrica decente di 30-50 km) vi costerà migliaia di euro in più di un’auto equivalente a benzina, a meno che accettiate di comprare un’elettrica di seconda mano (però in tal caso dovrete confrontarne il prezzo con un’auto tradizionale usata). Potreste prendere una piccola auto elettrica come seconda auto, da affiancare a una tradizionale, e usarla per tutti i tragitti brevi; però vi costerà comunque un bel po’ (e in molti paesi pagherete due bolli e due assicurazioni). Dovrete inoltre mettere in preventivo il costo della presa di ricarica domestica, che è indispensabile.
  2. Siete anche disposti ad accettare alcuni piccoli compromessi nella libertà di movimento? Le attuali auto elettriche piccole o compatte hanno autonomie sufficienti per viaggi brevi ma richiedono pianificazione per quelli lunghi (oltre 150-300 km; dipende dal modello) e hanno tempi di ricarica domestica lunghi (che non sono un problema se potete ricaricare durante la notte).
  3. Avete la possibilità di mettere una presa elettrica a norma nel vostro posto auto e di attivare un contratto di fornitura adeguato? Per non subire il disagio dei tempi lunghi di ricarica, l’auto elettrica va caricata durante la notte in garage, così ogni mattina parte sempre con il “pieno”. Un contratto da 3 kW (lo standard italiano) potrebbe non bastare a caricare l’auto e alimentare contemporaneamente gli altri apparecchi di casa.
Se non potete soddisfare anche uno solo di questi requisiti, lasciate perdere, altrimenti scoprirete troppo tardi che l’auto elettrica/ibrida PHEV non fa per voi perché i suoi disagi sono eccessivi. Valutate se potete cambiare le vostre abitudini in modo da inquinare meno, per esempio adottando una bici elettrica e/o usando i mezzi pubblici e/o acquistando un’auto a metano o GPL (con tutte le limitazioni e i vantaggi descritti sopra).


4. Avete una situazione particolare?


Tutto quello che ho scritto qui sopra può non valere se siete un caso particolare. Per esempio, non avete problemi di soldi e potete permettervi un’auto da 80.000 euro o più? Allora potrete godervi già subito tutti i piaceri e vantaggi delle auto elettriche (Tesla, Jaguar, Audi, Mercedes, Porsche e simili): silenziosità a bordo, accelerazione bruciante, accesso libero alle zone a traffico limitato, indipendenza dai blocchi del traffico, auto preriscaldata d’inverno e preraffrescata d’estate, parcheggi dedicati (se caricate durante la sosta), autonomia più che sufficiente anche per grandi viaggi, rete di ricarica capillare e risparmio sulla spesa di carburante.

Oppure avete la possibilità di caricare gratuitamente? Per esempio, il vostro posto di lavoro offre la carica alle auto oppure dalle vostre parti ci sono colonnine gratuite? Allora raggiungereste il punto di pareggio di un’auto elettrica piccola o compatta molto prima del normale e potreste risparmiare non solo con una grande berlina elettrica ma anche per esempio con una Nissan Leaf, una Renault Zoe, una Hyundai Kona o una Kia Niro EV. Avreste i benefici dell’elettrico che ho citato senza il salasso del prezzo d’acquisto stratosferico. Si tratta comunque di auto da 26.000 - 38.000 euro, quindi fate bene i conti, e non hanno una rete di ricarica dedicata, quindi pianificare i viaggi lunghi è importante. Ma potrebbero essere una soluzione accettabile.

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Questo bilancio sommario cambierà inevitabilmente negli anni a venire, man mano che il costo di produzione delle batterie scenderà (nel 2010 era a 1000 dollari per kWh, ora è intorno ai 200; fonte) e diminuiranno i disagi di ricarica grazie all’aumento del numero e della potenza delle colonnine (anche in Italia). Ma per evitare delusioni è meglio mettere in chiaro che chi compra un’auto elettrica oggi e per i prossimi 2-3 anni è ancora nella fase pionieristica e quindi deve prepararsi ad accettarne gli inconvenienti oltre che i vantaggi ancora per qualche anno.

Aggiornerò man mano questa miniguida con nuovi dati e con i vostri suggerimenti.


Fonte aggiuntiva: Automobile.it;  Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.

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