Uno dei più prolifici e prolissi sostenitori italiani della tesi delle “scie chimiche” ha ricevuto oggi una ulteriore condanna, a otto mesi di reclusione, per aver diffamato la USL di Imperia. Si tratta della stessa persona già condannata per aver diffamato la giornalista Silvia Bencivelli, rea (si fa per dire) di aver pubblicato su La Stampa un articolo nel quale spiegava l’assurdità delle tesi sciachimiste e la rabbia folle di chi le sostiene.
No, non pubblicherò il nome del condannato, perché il poveretto vuole disperatamente avere notorietà e sentirsi martire; quindi non citatelo nei commenti. Lasciatelo nella sua irrilevanza. Quello che conta è che finalmente si ribadisce il concetto che Internet non è per forza un Far West nel quale si può impunemente tirar fango addosso agli altri e istigare all’odio e alla violenza fisica.
Per chi ancora volesse approfondire la questione delle “scie chimiche” c’è il sito apposito.
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