2018/12/01

Italia, senatore propone DDL: carta d’identità obbligatoria per iscriversi ai social network

Ultimo aggiornamento: 2018/12/02 12:40.

Oggi (2018/12/01) il senatore italiano Nazario Pagano (Forza Italia) ha tweetato questa sua proposta: “Carta d’identità obbligatoria per iscriversi ai social: la mia proposta di legge in un servizio di Rai parlamento!”.

Nel video che accompagna il tweet, Pagano spiega che “...la società, tipo Facebook o Twitter, richiede un documento di riconoscimento. Questo consente di far sì che se, per ipotesi, nasce da questa persona un profilo con un nome di fantasia o un nickname e attraverso quel profilo si commettono dei reati anche importanti, come per esempio il reato di diffamazione a mezzo stampa. lo stalking o addirittura i reati di pedofilia, da parte della Polizia Postale vi è la possibilità di arrivare a chi c’è dietro a quel profilo anonimo.” Il video fornisce ulteriori dettagli sulla proposta, dicendo che si tratta di un disegno di legge.



Mi sono permesso di sottoporgli una piccola riflessione. La copio qui perché potrebbe essere utile per la prossima occasione in cui qualcuno se ne esce (per l’ennesima volta) con quest’idea insensata, inutile e impraticabile.







La scansione in questione, per chi non la vedesse nel tweet qui sopra, è questa, tratta da questa mia indagine di un anno fa:





Aggiungo qui un’altra considerazione: l’idea del senatore Pagano obbligherebbe i social network a custodire copie delle carte d’identità di ogni iscritto. Questo creerebbe insomma un immenso database centralizzato di dati personali di decine di milioni di italiani, messo in mano a una società commerciale. Considerata la disinvoltura con la quale Facebook, per esempio, “custodisce” gli altri dati degli utenti, direi che il disastro sarebbe assicurato.


2018/12/02 12:40


Il senatore ha fornito un link al disegno di legge, ma c’è anche un link più diretto al PDF. Da questo documento risulta che il DDL è stato presentato anche a firma di Giammanco, Bernini, Malan, Damiani, Floris, Vitali, Aimi e Cangini. Il testo del DDL è il seguente:

DISEGNO DI LEGGE

Art. 1.

1. Al decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, dopo l’articolo 16 è inserito il seguente:
«Art. 16-bis. (Obblighi di identificazione). – 1. I fornitori di servizi di memorizzazione permanente hanno l’obbligo di richiedere, all’atto di iscrizione del destinatario del servizio, un documento d’identità in corso di validità.
2. L’inosservanza dell’obbligo di cui al comma 1 comporta l’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 10.000 euro.
3. Le sanzioni amministrative pecuniarie di cui al comma 2 sono applicate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni con provvedimento motivato, previa contestazione degli addebiti agli interessati, da effettuare entro un mese dall’accertamento.
4. Le disposizioni del presente articolo si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2020».


Il senatore ha anche precisato che “la proposta di legge è stata realizzata con la consulenza di esperti in materia dell’Università Bocconi.”




Il professor Stefano Zanero, che è uno che di queste cose un tantino ci capisce, ha sollevato un paio di obiezioni tecniche davvero notevoli.









Colpisce questa risposta del senatore Pagano a Zanero: “Io penso che la sua arroganza sarà destinata a scontrarsi con quella che, in gergo, si chiama grande figura di ...”.


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