2018/12/21

Smartwatch per bambini, colabrodo di dati e di insicurezza

Un anno fa, uno studio commissionato da un’organizzazione di difesa dei consumatori norvegese aveva rilevato che gli smartwatch per bambini erano pericolosamente disinvolti in fatto di sicurezza e avidi di dati personali, che venivano raccolti ma messi incautamente a disposizione di qualunque ficcanaso.

Ê passato appunto un anno e non è cambiato nulla, nonostante le promesse: un nuovo test svolto dalla Pen Test Partners ha scoperto che gli smartwatch della MiSafes (marchio già nei guai per le sue telecamerine IP vulnerabili) possono tuttora essere usati da malintenzionati per localizzare i bambini che li indossano, per ascoltare di nascosto le loro conversazioni e per chiamarli telefonicamente facendo sembrare che la chiamata arrivi dai genitori.

Usando gli appositi strumenti di Internet, è stato facilissimo trovare decine di migliaia di smartwatch MiSafes pubblicamente accessibili. MiSafes non è l’unico marchio coinvolto: ci sono almeno altre 53 marche che hanno problemi di sicurezza analoghi.

I ricercatori hanno scoperto di poter:

  • attivare la funzione di ascolto remoto di uno smartwatch altrui: l’unico avvertimento all’utente è un breve messaggio di “occupato”;
  • tracciare la localizzazione attuale e passata;
  • modificare la funzione di “zona sicura” in modo che gli allarmi vengano attivati quando il bambino si avvicina invece di quando si allontana;
  • scavalcare una funzione che dovrebbe in teoria limitare chi può chiamare il bambino.

In generale, i dispositivi di tracciamento GPS commerciali non ci fanno una bella figura, come spiega in dettaglio la ricerca Trackmageddon di Michael Gruhn e Vangelis Stykas.


Fonti: BoingBoing, BBC.




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