Ieri David Portree, uno storico appassionato di spazio, autore di articoli per il sito della sonda Lunar Reconnaissance Orbiter e per l’Apollo Image Archive nonché gestore del blog Spaceflight History, ha proposto questo mistero: una foto della missione Apollo 9 nella quale si stagliano, davanti alla Luna, tre linee oblique non identificate.
Questions for all you space fans - I'm trying to learn more about this Apollo 9 image (AS09-23-3500). Anyone know which window was used? Is the "reseau mark" a navigation marking on that window? (UFO fans say it's a spaceship fleet.) @contactlight69 @moonshotbot @nasa pic.twitter.com/iKu4hZOxkK— David S. F. Portree (@dsfpspacefl1ght) February 8, 2019
Ovviamente gli ufologi sostengono da tempo che si tratti di “una flotta di tre UFO”.
Una volta tanto, però, gli ufologi sono stati corretti e hanno indicato la fonte esatta della fotografia: lo scatto AS09-23-3500, consultabile qui, qui oppure qui. La scansione diretta dalla pellicola originale è qui presso March to the Moon.
Questa è la foto originale intera, non elaborata:
Questa è una mia elaborazione della scansione in formato TIFF:
La prima ipotesi che mi è venuta in mente è che le linee siano dei segni di riferimento incisi sui finestrini del veicolo spaziale, come quelle mostrate qui sotto o quelle documentate in Apollo Experience Report - Spacecraft Structural Windows, pagina 10, qui (con foto) e nella pagina Crewman Optical Alignment Sight. Non si tratta delle classiche crocette di riferimento che caratterizzano le foto lunari, perché queste crocette erano sempre allineate ai bordi della pellicola (essendo incise su un vetrino a contatto con la pellicola) e mai oblique.
Il problema di questa ipotesi è che il finestrino mostrato è quello del Modulo Lunare del veicolo Apollo, che però al momento dello scatto non era più presente. La missione Apollo 9, infatti, collaudò il Modulo Lunare stando in orbita intorno alla Terra, dal 3 al 13 marzo 1969, e la foto in questione risulta scattata alle 21.50 GMT del 10 marzo (secondo il catalogo NASA delle foto della missione, pagina A-94, che la descrive semplicemente come “Lunar view”).
Ma secondo la cronologia della missione, il Modulo Lunare fu sganciato alle 21:22 GMT del 7 marzo. Quindi la foto non può essere stata scattata attraverso quel finestrino.
Si potrebbe ipotizzare uno scatto fatto attraverso uno dei finestrini frontali del Modulo di Comando di Apollo 9, che erano dotati di griglie di allineamento (rendezvous windows, in Command Module Overview, pagina 48), ma c’è un problema: la grandezza della Luna.
Le dimensioni della Luna nella fotografia indicano che si tratta di uno scatto fatto usando un teleobiettivo, altrimenti la Luna sarebbe molto più piccola. Ma non risulta che a bordo ci fossero teleobiettivi sufficientemente potenti (va ricordato che Apollo 9 portò nello spazio fotocamere Hasselblad con pellicole da 70 mm, che avrebbero richiesto teleobiettivi estremamente ingombranti.
Inoltre il catalogo GAPE indica che la foto fu fatta con un obiettivo da 80 mm: lo stesso usato per le altre foto immediatamente precedenti e successive, che mostrano vedute della Terra.
L’uso di un teleobiettivo, oltretutto, avrebbe comportato una profondità di campo molto ridotta, per cui eventuali segni sui finestrini sarebbero stati completamente sfocati.
Quindi come si spiega la foto? Semplice: a bordo della capsula Apollo c’era eccome un “teleobiettivo”. Era il sestante usato per determinare la posizione e l’assetto del veicolo rispetto alle stelle fisse, come spiegato in questo video NASA.
Questo è il reticolo di puntamento del sestante, tratto dal già citato video NASA:
Questo reticolo è documentato in questo manuale (figura GN-9100A) e anche in questo video della RR Auction (a 0:24, a sinistra), di cui riproduco qui sotto un fotogramma saliente:
Lo si vede in basso a sinistra in questa immagine tratta dall’Apollo Flight Journal:
La spiegazione più plausibile, e coerente con tutti i fatti conosciuti fin qui, è insomma che la foto sia stata scattata appoggiando la fotocamera all’oculare del sestante, usandolo come teleobiettivo, e che la fotocamera sia stata mossa, durante lo scatto, in una direzione grosso modo corrispondente all’orientamento delle due linee più scure. Questo spiegherebbe la sottoesposizione (le fotocamere a bordo non avevano un esposimetro), la scarsa nitidezza della Luna (in particolare la sfocatura del suo bordo sinistro ma non di quello superiore, effetto tipico di un movimento della fotocamera) e il fatto che le linee sono a fuoco.
La possibilità di scattare foto attraverso l’oculare era esplicitamente prevista e (nel caso dell’analogo sistema COAS del Modulo di Comando) fu sfruttata almeno una volta durante Apollo 14.
Un lettore, scatola grande, ha trovato due immagini di quello che sembra essere un manuale d’uso del sestante, che mostrano la forma del reticolo: una croce composta da due bracci formati da una linea singola e due bracci formati da una linea doppia. Questa forma coincide quasi perfettamente con le linee visibili nella foto in discussione.
Scatola grande ha anche trovato un disegno del reticolo nell’Apollo Flight Journal (a 008:09:03) a sua volta basato su un manuale di addestramento del 1967.
Non sono ancora riuscito a trovare una foto diretta del reticolo del sestante di Apollo 9, ma direi che questa spiegazione è più credibile rispetto a una flotta di astronavi a bastoncino.
Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
Nessun commento:
Posta un commento
Se vuoi commentare tramite Disqus (consigliato), vai alla versione per schermi grandi. I commenti immessi qui potrebbero non comparire su Disqus.