Credit: iFixit. |
La scoperta è un duro colpo per tutto il mondo dei riparatori indipendenti ed è anche una limitazione delle libertà e dei diritti del consumatore, che non può più scegliere serenamente da chi andare per la manutenzione del telefonino che ha acquistato. Il cambio di batteria, oltretutto, è una delle operazioni di manutenzione più frequenti e utili per allungare la vita di uno smartphone.
È come se un’automobile accendesse la spia dell’olio dopo aver cambiato l’olio perché l’installatore non è affiliato alla casa automobilistica; l’auto funziona, ma l’unico modo per far sparire la spia e sapere se c’è davvero o no un problema all’olio è pagare un installatore affiliato.
Stando alle indagini, raccontate da Vice.com, Apple sta usando una soluzione software e hardware per vincolare la batteria originale del telefono allo specifico esemplare di smartphone: sulle batterie c’è un chip di autenticazione della Texas Instruments, che Apple a quanto pare ha deciso di iniziare a utilizzare, creando un monopolio sulle riparazioni.
Al momento in cui scrivo queste righe, Apple non ha ancora risposto formalmente alla critica.
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