Some guy literally asleep at the wheel on the Mass Pike (great place for it).— Dakota Randall (@DakRandall) September 8, 2019
Teslas are sick, I guess? pic.twitter.com/ARSpj1rbVn
Prima di tutto, questo comportamento è totalmente irresponsabile. Le Tesla, come molte altre auto di fascia alta, hanno un sistema di guida assistita, che non sostituisce il conducente, che rimane responsabile della condotta del veicolo e deve restare vigile e pronto a prendere il controllo.
Si tratta appunto di un assistente di guida, non di guida autonoma, nella quale l’auto non avrebbe bisogno di un conducente. Questo viene messo in chiaro continuamente, nel manuale e sullo schermo dell’auto ogni volta che si attiva il sistema (che nelle Tesla è infelicemente e ingannevolmente denominato Autopilot).
Che questo video sia una messinscena, uno svenimento o un colpo di sonno, poco importa per ora: il concetto importante è che le Tesla non funzionano come si vede nel video se non vengono manipolate. Se il conducente non fa sentire la propria presenza periodicamente agendo almeno leggermente sul volante, una Tesla non continua ad andare come si vede nel video, ma attiva una serie di allarmi sempre più intensi, poi accosta e si ferma.
Lo si vede molto bene in questo video dimostrativo, da non imitare:
Don't believe sensationalized media reports claiming Tesla drivers are falling asleep while the car drives itself.— Steve Jobs Ghost 👻 (@tesla_truth) September 10, 2019
The system handles a situation where a driver is unconscious by trying to get the driver's attention, and pulling over if needed.
In any other car you'd be dead pic.twitter.com/G3aozlRAqu
Nel video dimostrativo, il conducente attiva la guida assistita e simula uno svenimento togliendo lo sguardo dalla strada e chiudendo gli occhi (assolutamente irresponsabile). 40 secondi dopo, la guida assistita inizia a far lampeggiare lo schermo. A 50 secondi dallo svenimento simulato arriva il primo allarme acustico. A 70 secondi l’allarme acustico diventa continuo; poi l’auto rallenta, accosta e si ferma, mettendo la freccia.
È comunque una situazione di pericolo, perché l’auto è ferma sulla corsia di destra e non sulla corsia d’emergenza. Ma va anche detto che in un’auto priva di guida assistita, un colpo di sonno o un malore del conducente avrebbe fatto andare l’auto chissà dove, con conseguenze gravissime.
Esistono modi per ingannare questo sistema di rilevamento dell’attenzione del guidatore, ma sono intenzionali: richiedono che il conducente li usi apposta e non possono verificarsi per caso. I sensori dell’auto richiedono infatti che sul volante ci sia un minimo di resistenza, prodotta per esempio dal peso del braccio del guidatore, e se si sviene o ci si addormenta è altamente improbabile che il braccio rimanga sul volante. Ho provato personalmente questo sensore su una Model 3, e confermo che bastano pochi secondi senza la mano ben ferma sul volante per far attivare il primo avviso visivo.
Sì, la guida assistita è perfetta per gestire le gallerie come quella del Gottardo. Niente noia, e velocità e distanze perfettamente rispettate senza stress. pic.twitter.com/MT9t9o96OV— Paolo Attivissimo (@disinformatico) August 22, 2019
Detto questo, a mio parere Tesla potrebbe fare di più per impedire questo genere di situazione, per esempio usando la telecamera interna (presente sulla Model 3) per rilevare la direzione dello sguardo del conducente o almeno verificare che il conducente non abbia gli occhi chiusi. La questione è esaminata in dettaglio in questo articolo di Ars Technica.
La BBC ha pubblicato un test effettuato in condizioni sicure, ossia su una pista, con un’auto dotata di guida assistita. I risultati di una disubbidienza ai richiami dell’auto sono eloquentissimi e gli esperti chiedono che un’auto di questo genere non si fermi in corsia ma accosti, per evitare incidenti catastrofici.
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