2020/03/27

Qualche consiglio di base per le videoconferenze

È una videoconferenza, non un
provino per un film di paura.
Credit: Liane Cassavoy.
Finalmente tutti quei tutorial su come apparire al meglio in video su Instagram e YouTube che sembravano un esercizio di vanità hanno una giustificazione, ora che in tanti improvvisamente si trovano a lavorare in videoconferenza. Ma c’è ancora molta strada da fare e gli incidenti di percorso sono facili.

Ecco alcuni consigli per evitarli, suggeriti in parte da questo articolo di Wired in inglese. Le foto sono tratte da questo articolo di Liane Cassavoy su PC World, che include anche altri esempi fotografici eloquenti.

  • Usate le cuffie con microfono, NON gli altoparlanti. Anche se voi ricevete bene l’audio degli altri, questo non vuol dire che loro vi sentano bene. I vivavoce che usano gli altoparlanti di telefonini, tablet e computer non sono in grado di produrre un audio stabile e chiaro come quello di una semplice cuffietta con microfono. Evitate le cuffie o gli auricolari Bluetooth tipo gli Airpod: servono delle cuffie vere, quelle col filo. E se vi rovinano la pettinatura, pazienza: è sempre meglio che rovinare l’udito agli altri e farvi odiare.
  • Tenetevi in MUTO se non dovete parlare. A nessuno piace sentire in videoconferenza il vostro cane che abbaia, il vostro telefonino che squilla, la vostra musica di sottofondo, i vostri starnuti, le campane che rintoccano o il rumore dello sciacquone del water tirato dal vostro partner. Create, se possibile, un ambiente silenzioso. Molte applicazioni di videoconferenza hanno il “muto” automatico: basta tenere premuta la barra spaziatrice per parlare. Quando smettete di premere, il “muto” si riattiva.
  • Vestitevi completamente e dite a chi è in casa di fare altrettanto. Fare videoconferenza in mutande è comodo, ma se vi capita di dovervi alzare dalla scrivania per qualunque ragione rischiate di dare spettacolo. Ricordatelo anche ad adulti e bambini che stanno con voi. Nessuno vuole vedere il vostro partner che entra sonnolento nell’inquadratura grattandosi le chiappe o peggio.
  • Illuminatevi bene. Non usate una singola luce frontale, non usate luci puntiformi e non mettetevi di fronte a una finestra: otterrete un viso sovraesposto e incomprensibile, avrete ombre troppo nette a scolpirvi la faccia e ogni volta che le vostre mani entreranno nell’inquadratura cambierà la luminosità. Evitate anche di avere finestre dietro di voi, che vi oscureranno completamente. Piazzate due fonti di luce, una a destra e una a sinistra, e rivolgetele contro la parete davanti a voi, non verso di voi, in modo che la parete intera crei una luce diffusa. Se non potete farlo, usate un monitor messo davanti a voi, con la luminosità al massimo e un’immagine bianca (una pagina vuota di Word va benissimo) come luce diffusa d’emergenza. Spegnete eventuali luci dirette visibili dietro di voi.
  • Non inquadratevi dal basso. Se lo fate, sembrerete giganti sonnolenti col doppio mento perché tenderete a guardare giù e quindi a socchiudere le palpebre e comprimere il collo. Piazzate la telecamera alla stessa altezza alla quale stanno i vostri occhi, o leggermente più in alto. Questo produce un’inquadratura più naturale.
  • Controllate bene lo sfondo. Guardate se si vedono oggetti personali o informazioni riservate: il foglietto con le password e il calzino spaiato sono un classico. Fate ordine almeno nella zona inquadrata.
  • Mettete in ordine il vostro desktop del computer, se intendete condividerlo. Chiudete tutte le applicazioni e le sessioni del browser che possono mostrare dati privati e/o imbarazzanti.
  • Non fate finta di seguire la videoconferenza: vi beccano. Molte applicazioni di videoconferenza hanno l’attention tracking, ossia possono segnalare all’amministratore se avete chiuso la finestra dell’applicazione o l’avete coperta con un’altra finestra. In altre parole, non potete giocare a Call of Duty mentre fingete di seguire la lezione di scuola.

Inquadratura ad altezza occhi, ma troppa luce da dietro.

Ordine alle spalle, inquadratura ad altezza occhi, luce equilibrata.

Ho provato a fare qualche dimostrazione veloce variando l’illuminazione e la posizione della telecamera ma restando nello stesso ambiente: perdonate le espressioni da ebete, mi vengono spontanee.

Sfondo sempre scuro, maglione scuro che si confonde con la poltrona nera,
inquadratura dal basso, luci frontali dirette esaltano ogni piega del volto
e sono oltretutto riflesse negli occhiali.

Sfondo scuro, maglione scuro, inquadratura dal basso, luci stavolta laterali
ma comunque dirette segnano troppo il volto e si riflettono (meno) negli occhiali.

Luci laterali rivolte verso la parete: spariscono i riflessi, la luce è più morbida,
ma l’inquadratura è migliorabile per eliminare il doppio mento
e la chiazza di luce bianchissima in alto a sinistra.

Il meglio che sono riuscito a fare con una prova veloce: telecamera
ad altezza occhi, due luci laterali rivolte verso la parete.
Per la mia espressione non c’è rimedio tecnologico che tenga.
Usatela per i memi, tipo "Mi stai dicendo... che non siamo andati sulla Luna?".

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