Ultimo aggiornamento: 2020/03/27 14:00.
Molti in questi giorni si trovano a dover lavorare da casa, con telefonate e videoconferenze nelle quali scambiano informazioni confidenziali. Medici, avvocati, docenti e tante altre persone devono garantire, anche in condizioni straordinarie, la riservatezza delle comunicazioni.
A parte tenere un volume di voce non troppo alto in modo da non far sentire tutto anche ai vicini e tenere fuori dalla stanza partner e bambini, che sono precauzioni piuttosto ovvie, bisogna tenere presente anche un aspetto informatico: gli altoparlanti smart, come Amazon Echo (Alexa) o Google Home, o gli assistenti vocali come Google Assistant, Siri o Cortana.
Questi altoparlanti e assistenti, infatti, hanno un microfono che può attivarsi spontaneamente, senza che siano state pronunciate le parole di attivazione, e può quindi captare le conversazioni private e trasmetterle ad Amazon o Google, dove possono essere ascoltate dai dipendenti di queste aziende.
Le attivazioni non intenzionali capitano più spesso di quello che molti immaginano. Una ricerca della Northeastern University e dell’Imperial College di Londra indica che gli utenti attivano involontariamente i loro altoparlanti “smart” da una volta e mezza fino a 19 volte al giorno.
Il consiglio è quindi di mettere in muto, o scollegare dall’alimentazione elettrica, questi altoparlanti almeno in orario di lavoro se si fanno conversazioni sensibili. Gizmodo ha preparato una guida (in inglese) su come trovare e cancellare tutto quello che viene captato dagli assistenti digitali.
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