La storia si ripete. Quando fu introdotta la telefonia mobile, spuntarono come funghi presunti dispositivi di “protezione” contro gli altrettanto presunti effetti nocivi. Ve la ricordate la “coccinella antiradiazioni universale”, che in realtà non assorbiva affatto le radiazioni dei telefonini e fu quindi condannata per pubblicità ingannevole? Era dicembre del 2000, ricorda Maxkava.
Sono passati vent’anni, la tecnologia è cambiata, ci siamo tutti abituati a usare la telefonia mobile ma i venditori di finti rimedi continuano a inventarsi nuove trovate.
Le preoccupazioni per l’introduzione della telefonia mobile 5G espresse da alcune persone (ma non dagli esperti del settore) hanno ispirato i venditori di 5GBioshield, che propongono un dispositivo che “fornisce protezione alla tua casa e alla tua famiglia grazie a un catalizzatore a nano-strati olografici indossabili... grazie a un processo di oscillazione quantistica... bilancia e riarmonizza le frequenze disturbanti che emergono dalla nebbia elettrica indotta da dispositivi come laptop, telefoni cordless, wi-fi, tablet, eccetera”.
La descrizione è pura fuffa pseudoscientifica, mentre il prezzo di questo prodigioso apparecchio è da fantascienza: ben 380 euro.
Gli esperti di Pen Test Partners ne hanno acquistato uno e hanno scoperto che si tratta semplicemente di una chiavetta USB da 128 megabyte (non giga; mega) dotata di un comune adesivo. Un oggetto che non solo non ha alcuna funzione protettiva, ma costa al massimo cinque euro.
I venditori dicono di avere “ricerche” che confermano l’efficacia del loro prodotto, ma non hanno detto quali. La vendita dell’oggetto è stata bloccata nel Regno Unito dalle autorità di difesa dei consumatori.
Questo non ha impedito ai membri di alcuni movimenti anti-5G di lodare le doti di questo dispositivo, per esempio in questo rapporto del comitato consultivo del consiglio comunale di Glastonbury, sempre nel Regno Unito, uscito prima del blocco delle vendite. Uno degli acquirenti dice che ora che l’ha acquistato dorme meglio e sogna di più. Probabilmente dormono meglio anche gli inventori di quest’oggetto, sognando il proprio conto in banca sul quale si accumulano i soldi di chi crede alle loro parole prive di fondamento.
Fonte aggiuntiva: Butac.it.
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