Honda ha annunciato che alcune sue fabbriche negli Stati Uniti, in Turchia, in India e in Sud America sono ferme a causa di un attacco informatico, secondo Ars Technica e Bloomberg.
Le prime avvisaglie sono arrivate su Twitter e poi un ricercatore di sicurezza informatica, milkr3am, si è accorto che qualcuno aveva inviato al sito VirusTotal un campione del virus informatico Snake/Ekans fatto su misura per attaccare Honda (conteneva un’istruzione riguardante il sottodominio mds.honda.com, che non è su Internet ma presumibilmente fa parte della intranet dell’azienda).
Successivamente lo stesso ricercatore è riuscito a ottenere una copia della richiesta di denaro inviata dagli aggressori a Honda:
Si tratta insomma di un classico attacco di ransomware, nel quale i dati della vittima vengono cifrati con una password nota soltanto all’aggressore, che poi chiede soldi per dare alla vittima questa password e permetterle di recuperare i propri dati.
Honda non è l’unica grande azienda colpita da questo genere di attacchi: Bloomberg cita Fincantieri SpA e nota che nel 2019 sono state colpite almeno 966 agenzie governative, scuole ed enti sanitari soltanto negli Stati Uniti. Blackfog ha stilato una cronologia degli attacchi ransomware avvenuti nei primi cinque mesi del 2020: ce n’è per tutti in tutto il mondo, compreso lo studio legale statunitense usato da Elton John, Robert De Niro e Madonna.
Le tecniche del ransomware, inoltre, si stanno evolvendo. La moda del momento è aumentare la pressione sulle vittime, per indurle a pagare, minacciando di vendere via Internet i dati rubati. Visto che il metodo di attacco prevalente è il classico allegato infettante inviato via mail, siate prudenti nell’aprire qualunque messaggio.
Fonte aggiuntiva: BBC.
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