Ora posso dirvi di cosa si trattava: un servizio di inchiesta della Radiotelevisione Svizzera sul fenomeno degli “spalloni digitali”: persone che in buona fede rispondono a inserzioni di lavoro e finiscono per diventare riciclatori inconsapevoli di soldi rubati o comunque di provenienza illecita.
Il servizio (teaser qui) verrà trasmesso nel programma Falò giovedì 30 alle 21:10 su RSI La1 e dovrebbe essere visibile in streaming anche dall’estero almeno in differita.
Questa è la presentazione del programma:
MAFIE, HACKER E SPALLONI DIGITALI
Sono i nuovi spalloni nell’era digitale: in gergo li chiamano «money mules» ovvero persone adescate su internet e costrette a riciclare denaro per bande di hacker e la criminalità organizzata. È così che è iniziato l’incubo di Katia Ronchi, un’impiegata di commercio del luganese alla ricerca di un lavoro. La donna ha risposto ad un’offerta di lavoro, apparentemente seria, pubblicata addirittura sul sito della Segreteria di Stato dell’Economia e già pochi giorni dopo l’assunzione ha ritrovato sul suo conto una grossa somma di denaro, da prelevare cash e spedire a Mosca in una busta. Falò ha seguito il flusso del denaro fino in Russia, il paradiso degli hacker.
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