2020/10/17

Con meno di 30 euro iniettiamo nei social una notizia falsa che finisce sulla stampa. Esperimento sulle fake news a “Patti chiari” (RSI)

Ultimo aggiornamento: 2020/11/01 22:05.

Ieri sera è andata in onda in diretta la puntata di Patti chiari nella quale è stata rivelata la notizia inventata di cui parlavo in questo articolo, per cui finalmente posso raccontare tutta la vicenda: spendendo meno di 30 euro è stato possibile creare un post su Facebook contenente una notizia piena di indizi di falsità ma emotivamente molto coinvolgente, farle arrivare molti like, e poi farla circolare nel social network, dove è stata commentata e discussa fino a che è stata ripresa da un politico locale. La condivisione da parte sua l’ha amplificata, fino a che è finita su un giornale, che l’ha pubblicata dandole la patente di credibilità che ancora si dà alla carta stampata.

Questo è il post su Facebook, con i like che ho comprato. Sottolineo che l’annuncio non è mai stato pubblicato su un sito di inserzioni di lavoro per rispettare i limiti etici e tecnici dell’esperimento (anche perché altrimenti la “notizia” sarebbe stata, in un certo senso reale).


Tutto è partito da qui, con questo semplice innesco. Il resto l’hanno fatto i meccanismi automatici dei social network e della psicologia delle persone.

Se riusciamo noi, da dilettanti e con mille paletti etici da rispettare, a ottenere un risultato del genere al primo colpo, cosa riescono a fare i professionisti delle fake news? La redazione di Patti chiari ne ha intervistati tre italiani (compreso quello di Edinet), e le loro parole sono raggelanti nel loro menefreghismo sulle conseguenze dei loro comportamenti (da 37:10 a 54:20). 

Potete vedere tutta la puntata qui sotto: la descrizione di come abbiamo agito e di chi ci ha creduto inizia a 6:50 e termina a 21:20.

La pagina della puntata contiene ulteriori approfondimenti e documenti, e c’è anche un test di abilità nel riconoscere le notizie vere e false. Alla puntata hanno partecipato Enrico Mentana (in collegamento), Colin Porlezza, professore di comunicazione e giornalismo all’Università della Svizzera Italiana, e il sottoscritto.

Per gli enigmisti che aspettavano la soluzione dei miei indizi: le lettere sono le iniziali dei titoli degli articoli dedicati a questa piccola fake news creata a fini didattici. Li vedete riprodotti nel video e qui sotto.

Il titolo era Frontalieri che fanno i fattorini: l’idea di un supermercato italiano fa discutere, sul sito di notizie Ticinolibero.ch (link all’articolo, ora rimosso).



Si tratta delle iniziali del titolo Frontalieri che arrotondano...come fattorini? dato all’articolo stampato su Il Mattino di domenica 4 ottobre 2020.


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