Ultimo aggiornamento: 2020/11/01 22:05.
Ieri sera è andata in onda in diretta la puntata di Patti chiari nella quale è stata rivelata la notizia inventata di cui parlavo in questo articolo, per cui finalmente posso raccontare tutta la vicenda: spendendo meno di 30 euro è stato possibile creare un post su Facebook contenente una notizia piena di indizi di falsità ma emotivamente molto coinvolgente, farle arrivare molti like, e poi farla circolare nel social network, dove è stata commentata e discussa fino a che è stata ripresa da un politico locale. La condivisione da parte sua l’ha amplificata, fino a che è finita su un giornale, che l’ha pubblicata dandole la patente di credibilità che ancora si dà alla carta stampata.
Questo è il post su Facebook, con i like che ho comprato. Sottolineo che l’annuncio non è mai stato pubblicato su un sito di inserzioni di lavoro per rispettare i limiti etici e tecnici dell’esperimento (anche perché altrimenti la “notizia” sarebbe stata, in un certo senso reale).
Tutto è partito da qui, con questo semplice innesco. Il resto l’hanno fatto i meccanismi automatici dei social network e della psicologia delle persone.
Se riusciamo noi, da dilettanti e con mille paletti etici da rispettare, a ottenere un risultato del genere al primo colpo, cosa riescono a fare i professionisti delle fake news? La redazione di Patti chiari ne ha intervistati tre italiani (compreso quello di Edinet), e le loro parole sono raggelanti nel loro menefreghismo sulle conseguenze dei loro comportamenti (da 37:10 a 54:20).
Potete vedere tutta la puntata qui sotto: la descrizione di come abbiamo agito e di chi ci ha creduto inizia a 6:50 e termina a 21:20.
La pagina della puntata contiene ulteriori approfondimenti e documenti, e c’è anche un test di abilità nel riconoscere le notizie vere e false. Alla puntata hanno partecipato Enrico Mentana (in collegamento), Colin Porlezza, professore di comunicazione e giornalismo all’Università della Svizzera Italiana, e il sottoscritto.
Per gli enigmisti che aspettavano la soluzione dei miei indizi: le lettere sono le iniziali dei titoli degli articoli dedicati a questa piccola fake news creata a fini didattici. Li vedete riprodotti nel video e qui sotto.
Indizio a riprova del bingo: FCFIF LIDU SIFD
— Paolo Attivissimo (@disinformatico) October 2, 2020
Il titolo era Frontalieri che fanno i fattorini: l’idea di un supermercato italiano fa discutere, sul sito di notizie Ticinolibero.ch (link all’articolo, ora rimosso).
Un altro indizio: FCA...CF
— Paolo Attivissimo (@disinformatico) October 7, 2020
Si tratta delle iniziali del titolo Frontalieri che arrotondano...come fattorini? dato all’articolo stampato su Il Mattino di domenica 4 ottobre 2020.
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