Questo significa prestazioni migliori, autonomia maggiore della batteria, la possibilità di usare le app di iOS e molte altre migliorie, ma comporta anche un problema fondamentale: la compatibilità delle applicazioni attuali.
Chi crea le applicazioni dovrà infatti produrre una versione nuova compatibile con il nuovo processore M1, e non è detto che tutti gli sviluppatori lo faranno. Certo, Apple include nei nuovi computer una funzione di compatibilità, Rosetta 2, che permette di tradurre ed eseguire moltissime app “vecchie” (quelle attuali). Ma non funziona con tutte le applicazioni: sono esclusi per esempio Parallels o VMWare Fusion e alcuni giochi della piattaforma Steam.
Insomma, se acquistate oggi un Mac nuovo, valutate bene quali applicazioni usate e verificate che siano compatibili. In alternativa, tenete presente che l’arrivo dei Mac nuovi probabilmente farà scendere di prezzo quelli vecchi e quindi potrebbe essere un buon momento per acquistare un laptop Apple tradizionale, che adesso non ha problemi di compatibilità e comunque continuerà a funzionare adeguatamente ancora per qualche anno.
Leggete attentamente le offerte pubblicitarie, dunque, guardando il tipo di processore indicato, per evitare delusioni.
Se tutta questa storia vi sembra familiare, fra l’altro, non avete torto: è già la terza volta che Apple fa un drastico cambio di processore e obbliga tutti ad adeguarsi alla rivoluzione. Nel 1994 passò dai processori Motorola 68000 ai PowerPC; nel 2005 passò dai PowerPC agli Intel; e ora passa dagli Intel agli ARM.
Fonte aggiuntiva: Ars Technica.
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