Ultimo aggiornamento: 2021/02/07 13:30.
Quando un lettore paga il Corriere della sera per leggere un articolo
firmato da Carlo Lucarelli, si aspetta che l’articolo sia scritto da Carlo
Lucarelli. Immagino che anche i lettori di Repubblica si aspettino che
se un articolo porta la firma di Alessandro Baricco sia scritto appunto da
Alessandro Baricco. Ma sembra che anche queste ormai siano pretese eccessive:
il giornalismo italiano sa raggiungere vette sempre nuove di cialtroneria e di
presa in giro dei suoi lettori.
Questo è Carlo Lucarelli sul Corriere della sera di sabato 6 febbraio 2021. O almeno così sarebbe portato a credere il lettore, vista la firma:
E questo è, sempre stando a quello che si legge, Alessandro Baricco su Repubblica il 26 gennaio 2021 (link alla fonte, successivamente modificata; copia permanente su Archive.org):
Screenshot della versione originale, tratto da Archive.org:
La straordinaria coincidenza è stata scoperta da @magellano83 e segnalata in questo suo tweet:
Ma come è possibile che sia #Lucarelli che #Baricco recensiscano lo stesso libro (“Una rabbia semplice” di Davide Longo) su @repubblica e @Corriere utilizzando esattamente le stesse parole? @pazzoperrep pic.twitter.com/lwSbJLcVH3
— Giacomo Planeta (@magellano83) February 6, 2021
Come spiega Giornalettismo, le due recensioni sono identiche, ma non si tratta di plagio da parte di Lucarelli o Baricco: Repubblica ha pubblicato, al posto della sintesi dell’intervento video di Baricco, un testo di Lucarelli inviato da Einaudi.
Lucarelli ha spiegato pubblicamente la situazione: “Ragazzi, non so che dirvi. Ho scritto la mia recensione molto tempo fa, non conoscevo quella di Baricco e sono sicuro che lui non aveva letto la mia. Che ribadisco sincera e sinceramente mia”.
Repubblica si è scusata e si è difesa parlando di “errore redazionale”.
In altre parole, l’ennesimo esempio di metodo redazionale colabrodo. Però le fake news, signora mia, son colpa di Internet.
Come al solito arriveranno quelli che diranno
“Eh, dai, non è morto nessuno, gli errori possono capitare, te la prendi
troppo”. Ma a furia di commettere un errore oggi, un errore domani, un errore tutti i giorni, la fiducia del lettore crolla. E non si rialza più.
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