La banda, situata principalmente nella Cina orientale, aveva rastrellato circa 76 milioni di dollari grazie ai suoi servizi a pagamento, disponibili in quasi tutto il mondo, che consentivano ai videogiocatori di vincere più facilmente a giochi come Overwatch o Call of Duty: Mobile.
Gli agenti hanno arrestato dieci persone. Fra i beni sequestrati alla banda figura anche una collezione di auto sportive di lusso.
I clienti dei servizi offerti dai bari pagavano dieci dollari al giorno: segno che c’è gente disposta a spendere grandi cifre pur di vincere disonestamente a un videogioco, usando software che conferisce poteri come la “vista a raggi X” (per rendere trasparenti i muri nel gioco) o l’auto-targeting, che migliora la precisione di tiro nei giochi sparatutto.
Non è la prima operazione di polizia del genere: nel 2018 Tencent aveva collaborato con la polizia cinese per arrestare ben 120 cheater del gioco PlayerUnknown’s Battlegrounds. In Cina, infatti, la legge punisce con il carcere le interferenze con le reti informatiche, che includono anche le reti di gioco. E in effetti disseminare cheat a pagamento è una grossa interferenza.
Chi usa i servizi di questi cheater probabilmente non ci pensa, ma sta alimentando il crimine organizzato e sta rovinando il piacere del gioco.
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