2021/04/02

Mi sono candidato a volare intorno alla Luna. Provarci non costa nulla

Ultimo aggiornamento: 2021/04/05 00:25.

Nel 2018 Elon Musk e l’imprenditore giapponese Yusaku Maezawa avevano annunciato un progetto, denominato dearMoon, per portare in volo intorno alla Luna un gruppo di passeggeri. Ne avevo scritto all’epoca in questo blog. Poche settimane fa sono state aperte le candidature per la selezione di quei passeggeri, e mi sono candidato.

So benissimo che le probabilità di essere selezionato sono minime, ma tentare non costa nulla. Oltretutto il viaggio sarebbe gratuito, pagato direttamente da Maezawa a otto passeggeri.

Tentar non nuoce, insomma, e comunque dovessero andare le cose avrò l’occasione di raccontarvi cosa succede durante il processo di selezione e quali domande molto concrete ci si fa quando si affaccia la possibilità, anche solo remota, di essere caricati su un razzo e lanciati nello spazio. 

Aggiornamento (2021/04/02 13:45): Grazie a tutti per l’incoraggiamento! Scusate se non posso ringraziarvi uno per uno.

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2 marzo 2021 - Step 1

Si aprono le preselezioni dei candidati. Gli unici requisiti iniziali sono di essere attivi in un settore nel quale un viaggio nello spazio aprirebbe nuove possibilità di utilità sociale e di essere predisposti per il lavoro di squadra e collaborativo.

Per ora si tratta solo di dare nome, paese di residenza e indirizzo di mail e di indicare quali account social di Maezawa seguo. Questo produce un “biglietto” che probabilmente indica il numero della propria pre-candidatura (forse con ripartizione per paese). Non ridete per la mia faccia inserita automaticamente dal sito: ero di fretta e ho mandato la prima foto che avevo a portata di mano. E l’ho pure tweetata, perché non ho ritegno.


Anche mia moglie Elena si candida, per una lunga serie di ragioni: a parte il fatto che sarebbe magnifico andarci addirittura insieme, mi dice molto pragmaticamente che preferirebbe essere con me se qualcosa dovesse andare storto durante il viaggio. Una seconda candidatura, inoltre, permette di fare confronti nel processo di selezione.


C’è anche da prendere visione di un regolamento, che dobbiamo dichiarare di accettare: niente di speciale, solo normali clausole per una proposta del genere. Ammesso che si possa usare la parola normale per qualunque cosa che riguardi un volo intorno alla Luna.

Riceviamo entrambi una mail di conferma dei dati immessi, che avvisa che verremo contattati via mail dopo il 15 marzo.

 

15 marzo 2021 - Step 2

A entrambi arriva una mail che ci invita alla selezione iniziale (Initial Screening). Questa fase comporta semplicemente la compilazione di un breve questionario online: nome, cognome, indirizzo di mail, paese di nascita e di residenza, data di nascita, genere, competenza in inglese, attività lavorativa, una foto, l’elenco dei propri account social con rispettivo numero di follower e quali account social di Maezawa seguo.

C’è poi una seconda parte che descrive i criteri iniziali con l’aiuto di un video che include Maezawa e Musk:

Viene poi chiesto di descrivere in inglese un progetto per il quale si ha grande passione e di spiegare come partecipare a dearMoon permetterebbe di far crescere questo progetto e quale sarebbe il suo contributo alla società. Qui la mia passione per la divulgazione scientifica e per lo spazio mi rende molto facile rispondere.

Un clic sul pulsante di invio e compare la schermata di ringraziamento:

Chi supererà la prima selezione, dice la schermata, verrà contattato via mail entro fine aprile. Questa fase si conclude il 22 marzo (con un giorno di proroga rispetto alla scadenza iniziale). Non si sa quanti siano i candidati e non si sa quanti abbiano superato questa selezione.

 

25 marzo 2021 - Step 3

Mi arriva una mail che mi avvisa che ho superato la selezione iniziale. Elena no. Peccato. Beh, almeno sappiamo che una selezione di qualche genere c’è (il regolamento non mi consente di pubblicare, per ora, i dettagli; potete però consultare la privacy policy).

La mail mi chiede di fare e mandare entro il 31 marzo un video con contenuto a mia scelta e con queste semplicissime linee guida: non più di un minuto, niente musica che violi copyright, e presentarsi all’inizio del video. Non è specificata la lingua, ma come tanti ho optato per l’inglese.

Questo è quello che il poco tempo lasciatomi dal lavoro (particolarmente intenso e ricco di cambiamenti e stravolgimenti in questo periodo) mi ha permesso di fare, in stile “buona la prima” (sono disponibili i sottotitoli in italiano):

Ricevo una mail che mi dice che se avrò passato questa selezione riceverò una mail entro metà maggio, per un colloquio video che sarà il quarto step. Finora è stato pubblicato soltanto un quinto step, che è descritto come “colloquio finale e controllo medico”, a fine maggio 2021.

Non so quanti siano i candidati che hanno inviato il video, ma ho decisamente dei concorrenti eccezionali e meritevoli, che hanno confezionato video splendidamente prodotti, da quel che ho visto cercando su Youtube l’hashtag #dearMoonCrew o #dearMoon.

Ora non mi resta che aspettare e rimuginare su cosa comporterebbe un’eventuale ammissione. Anche se non dovessi arrivare a volare, ci saranno presumibilmente test medici e psicologici, e magari un voletto su un aereo a zero G, un giro in centrifuga e/o una prova di una tuta spaziale di SpaceX o della toilette di bordo, materiale ottimo per le mie conferenze oltre che affascinante come esperienza personale.

Cominciamo anche a ragionare sulle implicazioni pratiche di un mio eventuale volo. Le mie polizze assicurative coprono una situazione del genere? Probabilmente no. Come si assicurano gli astronauti? 

Noto anche che la sola ipotesi di un’avventura del genere mi cambia le abitudini. Sto ancora più attento a non inciampare o fare cose potenzialmente pericolose: metti che mi rompo una gamba e perdo l’occasione di una vita. Comincio a riguardarmi un po’, perché vorrei arrivare in forma fisica non larvale a un eventuale check-up medico. 

Elena e io parliamo dei nostri sentimenti: se la sentirebbe di vedermi partire su un razzo? Me la sento io? Quel razzo sarà un derivato perfezionato delle Starship di Elon Musk che in questo momento si schiantano esplosivamente all’atterraggio. Sì, se la sentirebbe, perché sa quanto ci terrei e preferisce che io rischi la pelle facendo qualcosa che amo profondamente piuttosto che rischiarla (o lasciarla) per colpa di un cretino in autostrada o di un idiota senza mascherina. E questi sono tempi nei quali di doman non v’è certezza. E me la sento anch’io, per gli stessi motivi.

 

Come si svolgerà il viaggio

Il piano di volo pubblicato prevede un lancio nel 2023 con questo svolgimento:

Gli astronauti decolleranno su una Starship di SpaceX, portata in orbita intorno alla Terra con l’aiuto di un primo stadio Super Heavy riutilizzabile, i cui prototipi sono in costruzione adesso. Cavalcheranno un gigante alto circa cento metri, potente quanto un mitico Saturn V delle missioni lunari Apollo.

Il grafico sembra indicare che la rampa di lancio sarà in Florida, presumibilmente al Kennedy Space Center, non in Texas dove avvengono oggi i lanci di prova della Starship. Tutte le illustrazioni che seguono sono tratte dal sito di dearMoon.


Otto minuti dopo il decollo i viaggiatori saranno in orbita di parcheggio intorno alla Terra, a circa 28.000 km/h. Già a questo punto saranno a tutti gli effetti astronauti e saranno in assenza di peso per tutto il resto del viaggio. Lo spettacolo della Terra dai finestrini sarà mirabile, simile a quello che si gode dalla Stazione Spaziale Internazionale.


Meno di quaranta minuti dopo la partenza, i motori della Starship verranno riaccesi per accelerare ulteriormente e inserire il veicolo spaziale in traiettoria verso la Luna, che verrà raggiunta circa due giorni dopo. Ci sarà il tempo di essere incantati dall’assenza di peso e dal doppio spettacolo della Luna che si avvicina e della Terra che si allontana, con la luce abbagliante del Sole contro il nero assoluto dello spazio che si alternerà con il firmamento ricchissimo, limpidamente visibile quando la Starship rivolgerà i suoi finestrini in direzione opposta al Sole.

La Starship volerà intorno alla Luna, senza entrare in orbita intorno ad essa: questo semplifica la missione, eliminando un punto critico importante, e consente di usare la tecnica del “ritorno libero” usata da molti dei voli degli astronauti Apollo. In altre parole, non saranno necessarie manovre o accensioni dei motori primari per tornare: la Starship sarà automaticamente sulla traiettoria di ritorno.

Il sorvolo della Luna, a una distanza non ancora precisata dalla sua superficie, durerà oltre un giorno. Questo suggerisce che la distanza dalla Luna sarà notevole; in tal caso gli occupanti potrebbero stabilire un nuovo primato di distanza di esseri umani dalla Terra, se il volo avviene nel momento in cui la Luna è alla massima distanza dal nostro pianeta. 



Il volo intorno alla Luna permetterà di vederne la faccia nascosta e di assistere al sorgere della Terra sul suo orizzonte. Saranno momenti assolutamente straordinari. Gli astronauti di Apollo 8 furono i primi a vedere questo spettacolo nel 1968, scattando foto come questa.

Due giorni di caduta progressiva verso la Terra porteranno la Starship a rientrare nell’atmosfera, a una velocità presumibile di circa 40.000 km/h. Le superfici alari e lo scudo termico della Starship dissiperanno questa velocità, con una caduta e planata controllata in “spanciata” (il veicolo sarà orizzontale), che si concluderà con un’accensione dei motori Raptor che farà ruotare la Starship fino a orientarla verticalmente, con la punta in alto, per la manovra di frenata finale e di atterraggio, che dipende interamente dal corretto funzionamento dei motori.

Gli astronauti atterreranno sulla terraferma, presumibilmente al Kennedy Space Center, non lontano dalla rampa di lancio, dopo cinque giorni e 23 ore di volo.

Gli occupanti indosseranno, perlomeno per le fasi più critiche della missione, le tute spaziali di SpaceX, le stesse usate dagli astronauti attualmente per i voli verso la Stazione Spaziale Internazionale con le capsule Crew Dragon.

Si tratta di tute pressurizzate, adatte a consentire agli astronauti di sopravvivere in caso di depressurizzazione dell’abitacolo: non permettono “passeggiate spaziali” all’esterno del veicolo.

Da quel che ho capito, Yusaku Maezawa farà parte dell’equipaggio, e ci saranno uno o due astronauti professionisti e alcuni piloti di SpaceX. Non è prevista la presenza a bordo di Elon Musk. Non si sa ancora se sarà possibile portare con sé degli oggetti, o come e cosa si mangerà a bordo, o come funzioneranno le toilette a zero G della Starship.

È davvero fattibile un viaggio privato intorno alla Luna? È credibile che fra meno di due anni ci siano davvero pronti un vettore gigante (che non ha ancora volato) e un veicolo spaziale più grande di qualunque altro mai lanciato con equipaggio? E che SpaceX sia all’altezza di gestire tutto questo in una traiettoria di precisione intorno alla Luna? Non lo so. Lo scopriremo presto. Nel frattempo, sognare non costa nulla, e in questo periodo c’è davvero bisogno di sogni.

Pubblicherò gli aggiornamenti a questa mia piccola pazzia non appena ce ne saranno.

 

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